Dal centro alle periferie dei sentimenti. Zone marginali sopravvissute comunque e lambite dalla speranza. Come un viaggio alla ricerca di noi stessi, tra disinganno e rinascita. La voce morbida di Airam scivola nuda sottopelle e canta una nuova umanità. Trainato dal singolo Per ora respiro, il 29 settembre l’artista siciliana pubblica l’album Zone marginali. Un disco d’autore disponibile in tutti gli store e le piattaforme digitali.
Esistono zone marginali dove è possibile immaginare una diversa vita. Non sterminare l’umanità coi nostri cuori artificiali, respirando solo per sopravvivere, ma tornare al passato cancellato, a visi e anime che ci tenevano accesi. A ricordi che ci esortano a non accontentarci di riuscire, a stento, ad aprire gli occhi. La seduttiva dualità di un’anima che ci urla in faccia di esistere davvero, a dispetto di tutto e tutti. Airam ci riesce attraverso la sua musica: «Per me rappresenta la più profonda e intensa forma di comunicazione. Un ponte che congiunge l’intima dimensione spirituale dell’atto creativo con il mondo reale.»
Ma è necessario cercare anche fuori di noi, trovando il coraggio di lasciare la strada maestra. Non farci più ingannare da quei baci, per covare un’illusione, dove le carezze siano vere, come stelle cadenti all’orizzonte. Smettere di chiedere scusa, ancora una volta, e prenderci un giorno per abbandonare l’inverno della nostra vecchia esistenza. Partire verso un oltre in cui non siano le paure a muovere ogni passo, ma i desideri. Fino a sorprenderci del lungo tratto percorso, di una luce invisibile allo sguardo. Scoprire che persino il dolore, dal quale abbiamo sempre fuggito, può essere una benedizione.
Assuefatti alla solitudine che si consuma in mezzo agli altri; ammaestrati all’invidia, all’astio, alla diffidenza, nutriamo segretamente una speranza. In Zone marginali della nostra mente, esiste un “noi” che rimane. Rimane nonostante i pronomi personali e quelli possessivi, nonostante le mura di cemento armato, le proprietà private. Resiste un’umana capacità di comunione, di provare ancora affetto, empatia, desidero. “In zone marginali sopravvive il sogno di un’umanità non corrotta, in attesa che le persone arrivino a reclamarla”.
Musicalmente concepito in un mood acustico, Zone marginali è stato realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso Trp Music a Tremestieri Etneo (CT). Nell’album testi di Airam, Andrea Tomaselli e Mario Zito. Musiche di Airam ed Edoardo Musumeci, produttore artistico, che ha suonato le chitarre acustiche ed elettriche curando anche gli arrangiamenti con Mario Pappalardo al piano. La batteria è di Angelo Spataro; il basso di Domenico Cacciatore; il violoncello di Alessandro Longo; la viola di Gaetano Adorno. La voce è quella sinuosa di Airam.
Tracklist: Zone marginali; Per ora respiro; In un buio senza fine; In una stanza d’albergo; L’illusione; Prenderti un giorno; Ogni passo; Semplicemente una speranza. Un progetto coraggioso, ambizioso, controcorrente. Un disco d’autore trainato dal nuovo singolo Per ora respiro. La canzone nasce dall’amara consapevolezza di aver trasformato la nostra vita in una festa perenne. Un infinito happy hour in cui ci si distrae con musica ad alto volume e sentimenti da consumare. Abbiamo raggiunto uno stadio oppiaceo dell’esistenza, che ha generato un dilagante disagio sociale: l’apatia, l’anaffettività, la dipendenza di cui siamo sempre più vittime. “Ancora un tiro inutile”, recita il brano interpretato da Airam. Perché quando non riesci più a provare emozioni, quando ogni cosa diviene artificiale, rimane un vero motivo per vivere? O tutto si riduce a una pausa sigaretta? Intanto… Per ora respiro.
Il video racconta la storia di una ragazza che si sta preparando per andare a una festa. Compie gesti inevitabili, fatali: si trucca e fuma. Due coazioni a ripetere estremamente rappresentative, che sottendono il nascondersi e l’autodistruggersi. Allo stesso tempo ci mostra una speranza, quella di essere ancora in tempo a fare marcia indietro.
Ed ecco l’idea del reverse: la ragazza si sta “condannando” all’ennesima festa, ma noi la vediamo farlo al contrario. Come se si liberasse del fumo che ha fumato, dei trucchi con cui si è travestita, e tornasse a un punto di purezza.
Un punto originale, da dove la salvezza è ancora possibile. Prodotta artisticamente da Edoardo Musumeci, Per ora respiro è una messa in scena cromatica, atmosferica, che vede la regia, fotografia ed editing di Luca Ceccopieri. Nel video, scritto da Andrea Tomaselli (e disponibile al seguente link https://youtu.be/3nAECMnjEWg?si=DltQajT8gjU26ZDN), compaiono Airam e Sofia Brizzi. Make-up artist Marta Cozzi.
Biografia
Innamorata dell’arte, appassionata di libri, patita di cinema. Soprattutto quando alle immagini dei film si uniscono quelle melodie senza tempo. Si spengono le luci in sala, vanno via i pensieri pesi e si accende l’immaginazione, l’incanto, lo stupore. Per Maria Tomaselli, una laurea in Lingue e letterature straniere e quattro anni al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, si è trattato di una scoperta. Nuovi mondi, nuove emozioni, un altro modo di comunicare attraverso un diverso linguaggio.
Il pianoforte di zia Amalia è il primo passo verso la musica. Quando capitava che i genitori la portassero a farle visita, restava seduta davanti a quei tasti bianchi e neri. Ne era completamente rapita. E, in quel mondo, si sente a proprio agio, sta bene, è solo e soltanto sé stessa. In seguito, arrivano i primi strumenti musicali. Elementi tutti che hanno rappresentato, nel tempo, la possibilità di convogliare in un primario canale espressivo la profondità, i sentimenti, l’unicità. Un viaggio lontano dalla quotidianità e dalla noia. Una speciale lente per osservare le cose dall’interno, non dall’esterno. L’arte diviene ben presto il modo di esprimere il suo stato d’animo, le sue emozioni, il suo mood interiore.
La siciliana Airam inizia a comporre, a scrivere canzoni. Tante. Ma anche musiche per corti e lungometraggi. Ha sempre preferito affidarsi al suo orecchio, alle sensazioni, ai movimenti interiori, all’atto creativo della composizione. Pian piano fa lo stesso col canto. Premio Recanati, Festival di Castrocaro, Laboratorio 5, Rai Stereo Due e l’acquisita consapevolezza della propria identità. Una cantautrice nel pieno della maturità artistica, che prima di tutto è donna. Una donna ammaliata dal potere seduttivo dell’arte. Uno straordinario potere con cui tentare di costruire o anche solo percepire, odorare una nuova umanità. Un rinascimento che è possibile, se si pensa all’incredibile potenziale di ogni essere umano. Se solo si prova a sentire di più, a guardare più in là… oltre la siepe.
Oggi Airam non ha paura di mettersi a nudo ed esce allo scoperto con un progetto di ampio respiro. Coraggioso, ambizioso, controcorrente, il 29 settembre 2023 pubblica l’album Zone marginali. Un disco d’autore prodotto artisticamente da Edoardo Musumeci e realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso Trp Music a Tremestieri Etneo (CT). “In zone marginali sopravvive il sogno di un’umanità non corrotta, in attesa che le persone arrivino a reclamarla”.
Gino Morabito per LiveMedia24