Incontriamo Riccardo Foresi, cantante e trombettista marchigiano, che ha da poco pubblicato un nuovo singolo, “Direzione New York”. Un brano, il suo, intriso di un forte vissuto, di una sana passione per la musica.
Riccardo Foresi
Benvenuto su LiveMedia24, Riccardo Foresi. Come stai?
Sto bene, considerando il momento che tutti abbiamo vissuto. Mi ritengo soddisfatto!
Ti andrebbe di raccontarci della tua “Direzione New York”?
Certamente! Sono il leader di una band che si chiama, Riccardo Foresi & That’s Amore. Uno spettacolo dinamico, caratterizzato da uno stile swing, che portiamo in giro in buona parte del mondo. Ho vissuto tanti anni a New York e nasco come trombettista, essendo anche amante del jazz. Nel mio dna vive la musica leggera! Recentemente, ho voluto riprendere in mano la scrittura, presentando brani al pubblico che mi conosce e non solo. “Direzione New York” è il quarto brano che abbiamo presentato, realizzato insieme ad Angelo Funari, che si è occupato prettamente del testo. Abbiamo puntato su un discorso fresco, leggero, costituito da punti positivi. Un omaggio, il titolo, a quella che è stata la mia città per molti anni, e che porto sempre nel cuore. Bisogna sempre credere nei propri sogni, senza distrarsi, senza perdere mai di vista ciò che ci circonda.
Cosa ti ha regalato la grande mela, nel periodo in cui hai avuto modo di viverla?
Sono passato da un piccolo borgo delle Marche, costituito da pochissimi abitanti, ad una città vivibilissima, enorme. Ho dovuto lottare per farmi largo in un posto che offre tantissimo, ma è anche ricco di tanta concorrenza. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno formato, musicalmente ed anche caratterialmente. Ho lavorato con produttori importanti, che mi hanno anche aiutato nella pronuncia, nello stile. Una grande aggiunta al mio bagaglio personale, senza alcun dubbio.
A cosa devi la tua passione per il canto?
Nasco in una famiglia tradizionale, caratterizzata da una vena bandistica. Mio nonno suonava in una banda, mio padre anche e penso si possa andare indietro fino al mio trisavolo. Uno strumento a fiato, quello che suono ancora oggi, che si potrebbe definire quasi un passaggio di testimone, legato ad uno studio importante. Sentivo di dover assecondare, successivamente, questo istinto legato al canto, senza mettere a tacere il tutto. La mia timidezza, tramite il canto, mi permette di comunicare facilmente.
Come descriveresti il periodo che stai vivendo?
Si tratta di certo di un secondo tempo, come diceva Max Pezzali. Non sono più giovanissimo, ma ho comunque la giusta forza per portare avanti questo mio sogno. Il secondo tempo di cui parlavo, tra l’altro, riguarda anche lo stop forzato vissuto in seguito alla pandemia. Ho cercato, in quel periodo, di reinventarmi, di farmi conoscere ancora di più, mettendoci sempre più impegno. Mi sento positivo!
Cosa prevede il tuo futuro artistico?
Sono pronto per un nuovo album e sempre alla ricerca di altri sound e di collaborazioni importanti. C’è necessità di trovare una via sempre più definitiva!
Alessia Giallonardo per LiveMedia24