Superstiti, Barbato canta i nostri tempi

Barbato è un cantautore campano, capace di restituire emozioni complesse, senza avere la necessità di costruire testi macchinosi.

Fuori Superstiti, il disco d’esordio di Barbato. Barbato è un cantautore campano, capace di restituire emozioni complesse, senza avere la necessità di costruire testi macchinosi. Un artista che cerca, allo stesso tempo, un sound che vesta perfettamente l’indie contemporaneo, tra contaminazioni rock, pop e folk.

Superstiti è un ritratto dettagliato, sincero e lieve, delle nostre fragilità. Articolato come nove lettere aperte a chi ci ama, ci ha amato e a quella parte di noi che non esponiamo mai. Il disco è stato interamente registrato a “LeNuvole Studio” e missato agli “Indigo Studios” di Palermo da Fabio Rizzo. Masterizzato agli “Schuller Sound” di Valencia da Pablo Schuller, ha visto la produzione artistica di Massimo “Blindur” De Vita. Esce per l’etichetta Pioggia Rossa Dischi di Genova.

Sentimenti che mutano come stagioni, una Napoli soleggiata che ferisce come il sole d’estate. Idee così strette che ci fanno inciampare e anni di pietra che lasciano lividi. Superstiti, il disco d’esordio di Barbato, parla dei nostri tempi. C’è tanta malinconia, tra le dolorose mancanze e ciottoli di consapevolezza che si depositano in fondo al cuore. Ma anche una scintilla di implacabile speranza, che si fa largo tra le preoccupazioni, aggirando la disillusione e sgretolando le nostre convinzioni più granitiche.

In un’epoca di precarietà, sentimentale e sociale, vorremmo dare una misura a tutto, per contenere e contenerci. Per controllare tutto quello che può ferirci e pensare che possa esistere una precisa dose d’amore capace di guarirci. Ma è solo nell’abbandono che possiamo trovare un senso profondo dell’esistenza e lasciare che il nostro capitale umano possa emergere, in tutta la sua forza. E la riappacificazione con la nostra parte più autentica a cauterizzare ferite e proiettarci in un futuro pieno di senso e scevro da paure. Finalmente libero.

Superstiti è la necessità di capire chi siamo, al di là di tutto. È la volontà di non ignorare i nostri abissi, ma di accettarli e integrarli in un presente dove c’è spazio per tutto. Per le nostre luci e le nostre ombre.

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