Giuliano Scarpati presenta libro Noi siamo il tango

Noi siamo il tango

Giuliano Scarpati presenta libro Noi siamo il tango

Abbiamo incontrato Giuliano Scarpati in occasione dell’uscita del suo libro Noi siamo il tango con bookabook.

Italo-colombiano, Giuliano Scarpati vive e lavora a Firenze: è maestro di ballo, franchisee della scuola Arthur Murray Firenze e creatore del programma di tango argentino, milonga e tango vals per l’Arthur Murray International. Il suo libro è una guida per addentrarsi nel mondo del tango e uscirne arricchiti (proprio come quando si visita una bella città insieme a una guida turistica preparata, dice Giuliano) ma anche un libro alla scoperta di sentimenti profondi ed intimi.

D: La prima frase che apre il tuo libro è: “Il ballo unisce le persone e il tango argentino, in particolare, lo fa da cuore a cuore, in un abbraccio avvolgente, caloroso.” Come nasce la tua passione?

Io sono nato in Colombia, in una città di mare che si chiama Barranquilla. Sì, è la stessa città dov’è nata Shakira. Lì, gli uomini devono sapere ballare, non esiste che un ragazzo non sappia invitare in pista a una ragazza. Per un uomo, non si tratta di quanto sei bravo, ma se sei in grado di far divertire una donna.

Sono cresciuto in quell’ambiente e amavo ballare danze come la salsa e il merengue. In città di mare come quelle si balla in un abbraccio avvolgente, e il gusto del ballo è tutto nel movimento del corpo, più che sulla quantità di passi. Quando sono venuto a vivere in Italia a 21 anni, ho cercato la stessa sensazione di calore nei locali di musica latinoamericana, ma in Europa lo stile è più figurato e distaccato. Ho imparato ad apprezzarlo, ma era diverso.

Poi ho scoperto il tango argentino, e ho trovato una fusione di elementi che non avrei mai immaginato: potevo ritrovare l’abbraccio accogliente che tanto mi era caro, ma con uno stile diverso, elegante e fascinoso. Una volta che l’ho provato, ho capito che avevo trovato la luce 🙂

In quel periodo mi sono assuefatto a vedere dei video di grandi ballerini di tango, così ho scoperto Roberto Herrera, Juan Carlos Copez, Miguel Angel Zotto e colui che è diventato un modello per me: Carlos Gavito. Ho conosciuto una ragazza meravigliosa di cui mi sono innamorato, grazie al tango. Oggi siamo sposati e abbiamo quattro figli.

D: Cos’è la connessione tra due persone, secondo te?

Hai presente quando guardi una coppia d’innamorati ad un appuntamento? Mentre parlano, puoi notare come i due si sincronizzano: come inclinano la testa nello stesso modo, si sporgono l’uno verso l’altro o assumono posture simili. E’ una sorta di danza fatta col linguaggio del corpo. In più i due ridono allo stesso momento, si completano le frasi o dicono cose simili in contemporanea, il tono della voce di uno si adegua a quello dell’altro. La sensazione tra i due è estremamente piacevole, perché sono in sintonia.

La stessa cosa accade tra buoni amici, tra parenti che si vogliono bene, insomma in tutti i rapporti in cui sia intesa e complicità. Per me questa è connessione, e la cosa più bella è che ho scoperto che si può creare anche tra perfetti estranei. In tutti i balli di coppia, in un rapporto di leader-follower, i due individui comunicano senza parlare.

Nel tango argentino in particolare, con la musica e in un abbraccio caloroso, le due persone si ascoltano a vicenda e si sincronizzano nei movimenti. Questa connessione può essere molto profonda: i due ballerini arrivano a sincronizzarsi nella respirazione e nel battito cardiaco. Incredibile vero?

Penso che oggigiorno, in cui la tecnologia ci agevola la vita e ci tiene “connessi” online, abbiamo più che mai bisogno di tornare a connetterci dal vivo con le persone, anche a livello fisico. E in questo, trovo che il ballo sia il mezzo più potente che abbiamo per riscoprire il senso di connessione ed empatia con gli altri.

D: Cosa differenzia il metodo Arthur Murray dagli altri?

Prima del metodo, ti dico in cosa si differenza l’AM: l’Arthur Murray Frachised Dance Studios è il franchising di scuole di ballo più grande al mondo, con più di 280 sedi in tutto il mondo. In Italia abbiamo 12 sedi e altre sono in apertura. Si tratta quindi di un franchising con la community di ballo più grande al mondo e con un sistema d’insegnamento collaudato da più di 100 anni d’esperienza.

In cosa si differenza il metodo AM da quello dalle scuole di ballo tradizionale? La risposta breve è che si tratta di un metodo d’insegnamento personalizzato, che è facile, veloce e divertente.

La risposta più ampia è che All’Arthur Murray:

  1. Insegniamo 43 balli diversi. Già! Si possono imparare tanti balli diversi nello stesso luogo: tango argentino, salsa, foxtrot, rumba, west coast swing, balli country e tanti altri. Ogni allievo ha un programma personalizzato, col quale può scegliere i balli che desidera apprendere.
  2. Anche i singoli possono imparare a ballare: ogni allievo impara con un insegnante/partner, in lezioni individuali. Quindi c’è il piacere d’imparare direttamente con un esperto e l’attenzione che solo lezioni del genere possono offrire.
  3. Ci sono tante attività collettive, per socializzare in un ambiente elegante e accogliente.
  4. C’è una flessibilità di orari impensabili altrove.
  5. Si tratta di un insegnamento a livelli, nel quali lo studente impara facilmente e può verificare il proprio miglioramento.
  6. L’inserimento è continuativo durante tutto l’anno, anche d’estate, che siamo aperti.
  7. Offriamo tantissime possibilità per divertirsi usando quanto imparato: party, feste a tema, eventi combinati con altre scuole AM, spettacoli a teatro, crociere del ballo, eventi internazionali in Italia e all’estero, e tanto altro.
  8. C’è la possibilità dì esibirsi assieme al proprio maestro/partner. Sì, come a “Ballando con le stelle”.
  9. I maestri sono formati nell’insegnamento, con training costante durante tutto l’anno.
  10. Lo staff lavora in team, quindi i maestri collaborano tra loro creando un ambiente positivo e non competitivo tra gli allievi e tra gli insegnanti. Ogni allievo/a può fare lezione con i vari maestri, ottenendo una preparazione completa e traendo il meglio delle competenze del team.

D: Cos’è che rende il tango così affascinante?

Ci sono diversi elementi che metterei in risalto:

– Secondo me, il tango è un ballo feticista. Mi spiego: in balli da sala come il foxtrot, l’attenzione è tutta sulla parte alta del corpo. La verticalità della postura e la posizione delle braccia sono importantissimi. Nei balli caraibici come la salsa e la bachata, l’attenzione va sul movimento sinuoso del bacino e delle gambe. Nel tango argentino invece, uno si può soffermare a guardare i piedi. Il modo elegante e femminile in cui lo usano le donne, gli abbellimenti… lo rendono un ballo unico.

– L’abbraccio nel tango è molto speciale. Mentre in balli come il valzer lento, i due ballerini sembrano un fiore che sboccia: la connessione nella parte alta del corpo è ampia, le teste si allontanano per occupare più spazio possibile, per dare un aspetto regale e grandioso. Nel tango argentino invece, i due ballerini avvolti nell’abbraccio sembrano un bocciolo. Sì, un fiore prima di aprirsi: le teste sono vicine, la connessione trasuda intimità, escludendo il resto del mondo.

– L’atmosfera del tango. Un cavaliere cerca lo sguardo di una dama, gli sguardi s’incrociano. Lui fa un cenno col capo, e lei acconsente, i due si trovano sulla pista e si abbracciano per ballare. “Una storia d’amore che dura tre minuti, il tempo di una canzone”, è una delle definizioni che più mi affascina del tango argentino e che esprime l’atmosfera d’intimità che si crea tra i ballerini. Cosa che è adeguata nell’ambiente del ballo, anzi è un’aspettativa.

D:A chi è rivolto il tuo libro?

Mi dirigo a persone come i nostri allievi: adulti con o senza esperienza, che vogliono godere dei vantaggi che offre il ballo. Benefici come:

  1. Migliorare il proprio stato di salute ed essere più in forma.
  2. Fare nuovi amici e migliorare la propria vita sociale.
  3. Staccare dalla quotidianità e liberarsi dallo stress.
  4. Potere dire di “sì” ad un invito a ballare, o potere invitare altri a ballare.
  5. Acquisire più sicurezza in sé stessi.
  6. Migliorare la propria postura e presenza fisica.
  7. Fare un’attività stimolante, un hobby appassionante.
  8. E più specificamente, scrivo a chi il tango lo sente nelle viscere. Non necessariamente perché lo conosce bene, ma perché lo sente affine. Se ti piace guardare il tango argentino su Youtube, se ti piace la sua musica, se ne riconosci la connessione di coppia, beh, questo libro ti farà impazzire 😉

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