Nella notte si è disputata gara 10 della 36ma America’s Cup, regata ancora una volta avvincente e combattuta che ha visto il successo dell’imbarcazione dei defender Emirates Team New Zealand su Luna Rossa Prada – Pirelli Team, successo che ha portato i neozelandesi sul definitivo 7-3 e alla conseguente vittoria del trofeo più antico del mondo.
Festeggiamenti da parte dei tifosi neozelandesi per la conquista della 36ma America’s Cup (Credits: © ACE | Studio Borlenghi)
Nulla da fare dunque per lo scafo italiano di Luna Rossa, la vecchia brocca non approda nemmeno nel 2021 in Italia, ma non è stata una resa incondizionata quella dell’equipaggio italiano capitano dai due timonieri Jimmy Spithill e Checco Bruni. Anzi, a “bocce ferme”; una volta che è si raffreddata la “componente” tifo ed è tornata a prevale la componente razionale, questa può solo far ancor più apprezzare cosa sia stato fatto dall’equipaggio italiano.
Siamo di fronte ad un risultato senza precedenti; nessun consorzio italiano aveva mai vinto in Coppa America tre regate, ma la cosa che più importa; è che Luna Rossa non ha mai mollato. Anzi, anche nell’ultima regata; quando i neozelandesi conducevano 6-3, tutti i ragazzi a bordo hanno dato il massimo e hanno lottato con il coltello tra i denti; virata dopo virata per cercare di strappare un’altra vittoria ai kiwi.
L’equipaggio di Emirates Team New Zealand festeggia la conquista della 36ma America’s Cup (Credits: © ACE | Studio Borlenghi)
Il punteggio finale di 7-3 sta anche stretto a Luna Rossa; ricordiamoci che l’imbarcazione italiana stava conducendo con oltre 2 km di vantaggio su ETNZ quando un vuoto di vento l’ha letteralmente “atterrata”; ricordiamoci anche di cosa ha fatto Luna Rossa in gara 9 (QUI l’articolo dedicato) dove ha tenuto testa per tre quarti di regata ad ETNZ scrivendo capitoli importanti in quella che la maggior parte degli addetti ai lavori, ha definito come la regata velica più bella di tutti i tempi.
Probabilmente il punteggio più “giusto” sarebbe stato un 7-4, ma poco conta. Alla fine la vecchia brocca resta in Nuova Zelanda, ma Luna Rossa lascia la terra dei Kiwi con un bagaglio di conoscenze enormi e con la consapevolezza di essere competitivi nell’ottica di una futura partecipazione alla Coppa America con gli AC75.
L’equipaggio di Emirates Team New Zealand festeggia la conquista della 36ma America’s Cup (Credits: © ACE | Studio Borlenghi)
E questa, salvo ripensamenti clamorosi, ci sarà. Il patron Patrizio Bertelli si è già espresso in merito; Luna Rossa sarà nuovamente un challenger e tenterà per la sesta volta di conquistare la vecchia brocca. Resta da capire se Luna Rossa sarà ancora il Challenger of Record (il primo sfidante ufficiale di Emirates Team New Zealand) o se questo ruolo sarà invece ricoperto dallo Royal Yacht Squadron di INEOS UK.
Peter Burling, timoniere di Emirates Team New Zealand alza al cielo la vecchia brocca.(Credits: © ACE | Studio Borlenghi)
Ovviamente è del tutto prematuro parlare di come e dove si svolgerà la 37ma edizione dell’America’s Cup. Voci che si rincorrono in maniera sempre più insistente parlano di una edizione che si svolgerà nei mari mediorientali; questa opzione sicuramente è plausibile visto che il main sponsor dei kiwi è la Emirates Airlines, mentre appare praticamente certo che si correrà ancora con gli AC75, magari con ulteriori modifiche atte ad innalzare ancor più le prestazioni di questi bolidi dell’acqua. Sul quando, al momento è impossibile fare una previsione… Poco probabile che sia il 2022 l’anno giusto per la prossima America’s Cup, troppo ravvicinati i due eventi.
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Roberto Tommasini per LiveMedia24