Al giro di boa il girone di andata della Superlega di volley: la nostra analisi dopo la sesta giornata di campionato. Chi ha sorpreso e chi ha deluso.
Domenica scorsa si è disputata la sesta giornata del campionato Superlega Credem di volley; Con questa, il girone di andata ha passato il giro di boa; Ecco l’analisi di quanto successo fino ad ora, vediamo se le aspettative della vigilia sono state rispettate o meno, chi ha deluso e chi invece ha sorpreso.
Le conferme.
Fin dall’estate la Sir Safety Perugia e la Cucine Lube Civitanova sono uscite dalla fase di mercato con sulla carta una marcia in più; questo gap si è concretizzato anche durante le prime sei giornate di campionato. Le due compagini hanno di fatto demarcato una linea abbastanza netta dalle inseguitrici.
Per quanto riguarda Perugia, orfana ancora di Atanasijevic e attualmente capolista, conferme più che positive sul campo da Leon che si conferma uno dei più forti schiacciatori in attività. Inserimento in rosa positivo anche per Sebastian Solè, che ha confermato anche sulla piazza di Perugia, quanto di buono fatto vedere a Verona nelle ultime due stagioni. Ancora un po’ sottotono Ter Horst, ben lontano dagli alti stadard a cui ci aveva abituato a Ravenna.
La partenza di Bruno Redenze da Civitanova sembrava poter intaccare l’asset vincente della squadra marchigiana; la sostituzione di un palleggiatore in una squadra ben rodata e con le bocche di fuoco confermate pressochè in toto poteva essere un grattacapo da risolvere per il coach De Giorgi. Tutto questo è rimasto solo un timore infondato, l’inserimento di Luciano De Cecco nemmeno si ha sentito; La squadra, sospinta anche da un Rychlicki in progressiva e netta crescita gira bene. Il punto in meno rispetto a Perugia è poco significativo, e di fatto la pone, come da previsione, a livello della squadra umbra.
La rivelazione.
In questa prima parte di campionato, la squadra che sicuramente ha stupido è stata la Tonno Callipo di Vibo Valentia; Pesantissima la vittoria su Milano, ma a parte il singolo risultato, è il collettivo che convince. Merito anche di un Thibault Rossard, in continua crescita, (25 punti contro Ravenna) e di un Enrico Cester che si conferma tra i migliori centrali italiani.
Thibault Rossard (Tonno Callipo Vibo Valentia).
Le altre grandi.
Il volley italiano ci ha abituato da anni, ad una netta divisione; Da una parte Perugia, Civitanova, Trento e Modena, due scalini sotto in ordine sparso, le altre compagini. Quest’anno, già dalla fine del mercato, si ipotizzava che “l’affare scudetto” sarebbe passato da una lotta a quattro a una lotta a due.
Attualmente questa ipotesi trova riscontro nella classifica; Modena e Trento, costrette e rivedere la rosa per motivi di budget non convincono. Ai Trentini non è bastato l’acquisto di Nimir che al momento sta offrendo prestazioni decisamente altalenanti. Neppure Kooy convince, ma più in generale, la sensazione è che tutta la squadra non stia girando bene.
Un po’ più in salute appare la Leo Shoes Modena, che orfana dello zar Ivan Zaytsev cerca in Petric e Vettori i degni sostituiti. Difficile (se non impossibile) eguagliare lo zar, ma i due, supportati anche da Lavia e Mazzorra assicurano a mister Giani una buona rotazione.
Lotta playoff.
Ma alla fine, è nella terra di mezzo dove si svolgono le sfide più combattute. In questo segmento troviamo tutte quelle squadre che hanno come obbiettivo un posto da protagoniste ai playoff. Milano pare tra tutte, la formazione con un qualcosa in più. La partenza di Nimir pesa molto e l’arrivo di Ishikawa, pare più una mossa di marketing che un’innesto di alta qualità. A colmare la lacuna in attacco ci sta provando Patry che al momento è anche il terzo miglior realizzatore della lega.
La NBV Verona, dopo una partenza decisamente da dimenticare in Coppa Italia, nonostante diversi infortuni in squadra e una rosa di certo non di altissimo livello, non sta facendo male. Ancora fuori l’americano Thomas Jaeskhe per motivi non chiariti (infortunio o mancanza di condizione?) lo starting six ha dovuto rinunciare prima ad Edoardo Caneschi, questo però degnamente sostituito da Andrea Zanotti e nell’ultima trasferta di Milano anche a Stephen Boyer fermato dalla quarentena dopo un contatto con una persona positiva al CoVid. A tirare le redini ci pensano il veterano Matey Kazijski (36 anni e non sentirli) e il giovane Asparuhov, maturato moltissimo nel corso dell’ultimo anno. La speranza di mister Stoytchev è quella di svuotare a breve l’infermeria, la panchina di Verona è tutt’altro che lunga, ed un altro infortunio potrebbe rappresentare un serio problema.
Matey Kazijski (NBV Verona).
Tenta di risalire la cima la Gas Sales Piacenza, che dopo aver affidato in corsa la panchina a Lorenzo Bernardi qualche progresso lo sta mostrando. Uscita dal mercato estivo decisamente rinforzata da innesti di peso (Candellaro, Russell su tutti) non ha saputo poi sfruttarli al meglio sul campo. In attesa di poter schierare sottorete Michele Baranowicz, ancora prigioniero della burocrazia, la Gas Sales può contare ora su un calendario più abbordabile.
Crisi nera per la Vero Volley Monza, che nella sesta giornata cade malamente a Cisterna. Non basta Lagumdzija secondo miglior scorer della lega a trascinare un roster che sulla carta potrebbe puntare ben più in alto. Riusciranno l’innesto di Filippo Lanza e l’esonero di Fabio Soli a riportare in careggiata la formazione brianzola? Pesante l’infortunio di Federici (menisco) che probabilmente rientrerà in squadra solo con il girone di ritorno.
L’analisi del campionato di Superlega di volley si chiude con la lotta per la retrocessione.
In fondo alla classifica, almeno per il momento, si trovano le due formazioni che fin dall’estate si erano candidate per questa lotta. La formazione di Padova paga sicuramente la rimodulazione del budget imposto dalla pandemia. Stern ha perso in esplosività e cattiveria, e Shoji al momento appare impreciso e scontato nel fornire palloni ai propri martelli.
Cisterna conquista, dopo il cambio allenatore la prima vittoria pesante ai danni di Monza. Vittoria che dipana un po’ la fitta nebbia che grava attorno alla formazione laziale. Sicuramente il roster è stato costruito senza grosse ambizioni di classifica, ma gli zero punti alla quinta giornata sapevano già da condanna. Impegnativo il calendario che spetta ai laziali; da qui a dicembre incontreranno tre delle quattro big.
Foto di Roberto Tommasini/LivePhotoSport
Roberto Tommasini per LiveMedia24