La Superlega di volley, è stata pesantemente travolta dalla seconda ondata della pandemia di CoVid; l’apice si spera sia stato raggiunto lo scorso fine settimana; delle sei partite in programma se ne è potuta disputare solamente una (Pallavolo Padova vs Allianz Milano). Tutte le altre si sono dovute rinviare per la presenza di più di tre positività tra i giocatori.
Ad oggi, più che mai, l’interrogativo è se abbia senso proseguire il campionato con questo format; se veramente non sia più sensato fermarsi ed aspettare tempi migliori per riprendere. Sicuramente lo svolgimento delle Nations League, in programma nella tarda primavera, non aiuta; le gare da recuperare sono molte, e se al momento non si considera minimamente lo slittamento delle Nations League ne esce di conseguenza un calendario fortemente concentrato, con squadre in campo ogni tre giorni.
Ma anche questa opzione non è più così scontata; La Sir Safety Perugia, che ha già saltato due partite, si trova attualmente con tutta la squadra positiva. Unica eccezione, Aleksandar Atanasijevic che però aveva già pagato dazio con il virus questa estate. Alla luce di questo, appare fortemente probabile che i Block Devils si vedano costretti a saltare anche la prossima gara in programma contro la Lube Civitanova.
Situazione critica anche in casa della Consar Ravenna che in virtù delle sei positività emerse tra i soli giocatori, ha per il momento sospeso gli allenamenti. Brutte notizie anche in casa della NBV Verona che già contava tre positivi tra i giocatori e quattro tra lo staff tecnico. E’ notizia proprio di oggi che le positività tra gli atleti sono salite a cinque. Tra queste anche quella dell’atleta che sabato aveva mostrato i primi sintomi riconducibili al CoVid e che aveva di fatto dato il la al rinvio della gara interna contro la Gas Sales Blu Energy Piacenza.
Manca ancora l’ufficialità da parte della lega, ma con anche la gara contro la Leo Shoes Modena prevista per sabato al Palapanini è destinata ad essere rinviata. Al momento le uniche buone notizie arrivano dalla ITAS Trentino, dove la squadra (che conta attualmente 5 positivi in isolamento) ha ripreso ad allenarsi regolarmente dopo che i tamponi di lunedì sono risultati tutti negativi.
Il palazzetto dello sport di Ravenna senza pubblico sugli spalti (Foto di Daniele Ricci/LivePhotoSport)
Ma cosa accadrà da qui al prossimo weekend? Anche nei primi giorni della scorsa settimana aleggiava un cauto ottimismo, ottimismo disintegrato poi in meno di 24 ore con i verdetti dei tamponi del venerdì.
Ai vertici della lega si stanno ipotizzando diverse soluzioni; la prima, quella più difficile da realizzare (e di fatto già scartata) è di creare una bolla ermetica in cui alloggiare giocatori, staff e famigliari; un po’ sulla falsariga di quanto avvenuto con successo in NBA.
Questa soluzione, efficace dal punto di vista sanitario, appare però del tutto inapplicabile soprattutto per i costi elevati.
In una pallavolo dove le casse della società devono far i conti con i mancati introiti dei botteghini; a gravare sul bilancio delle società, in questo anno nero, ci sono anche i tamponi molecolari. Questi sono eseguiti bi-settimanalmente a tutto il gruppo squadra, e mediamente hanno un costo di 100€ cad. Una somma a fine stagione che è paragonabile all’ingaggio di un giocatore di medio livello.
Impensabile dunque, per molte società, dover sostenere anche le spese alberghiere di tutto il gruppo squadra nel momento in cui la lega optasse per la creazione della “bolla”.
La lega sta anche studiando una riprogrammazione del calendario, anticipando le partite in programma tra le squadre non contagiate. Ma anche qui i dubbi non mancano: così facendo infatti potrebbero venire falsati gli accoppiamenti per i quarti di finale di coppa Italia.
Le idee non mancano, ma resta di fatto il problema, che ad oggi, pare non avere una soluzione. Saranno certamente introdotti i tamponi antigenici rapidi, come del resto avviene per il calcio; questi, al contrario dei tamponi molecolari, potranno essere eseguiti anche di sabato e di domenica e pertanto si potrà avere una “fotografia” della condizione sanitaria del gruppo squadra in tempo pressoché reale.
Sicuramente un’aiuto in più, ma non basteranno per contenere la diffusione del contagio all’interno delle squadre dove il virus è già entrato.
Roberto Tommasini per LiveMedia24