LA VERITA’ SECONDO MAUREEN K.
Ancora per poco nelle sale italiane il film interpretato da Isabelle Huppert
Ancora per poco nelle sale la verità secondo Maureen K, l’ultima opera del regista Jean-Paul Salomé.
La verità secondo Maureen K. non ha avuto record di incassi nella prima visione, in un settembre da record per la qualità dei film nelle sale, ha rivaleggiato con produzioni che si sono imposte per una eccellente qualità. Questo film lineare e contenuto nel budget appare tuttavia interessante. Merita di essere visto al cinema prima che scompaia dai grandi schermi e possa apparire nella dimensione contenuta delle piattaforme.
Sinossi
Con grande determinazione la sindacalista Maureen Kearney difende a oltranza i posti di lavori della multinazionale francese Areva, colosso nella produzione di energia nucleare con 44000 dipendenti nel mondo e 29000 in Francia. Il colosso economico, leader nella costruzione di centrali e reattori sulla scena internazionale, però ha un forte debito. La storica dirigente Anne Lauvergeon deve lasciare l’incarico al suo vice Luc Oursel. Il nuovo CEO cerca di risanare l’imponente azienda con relazioni commerciali poco chiare. Si tratta di un accordo tra la nuova Areva a guida Oursel, Electricité de France e i cinesi di China General Nuclear Power Corporation (CGNPC), per la costruzione di nuove centrali in tutto il mondo. La sindacalista inizia ad indagare e denunciare pubblicamente quanto sta accadendo, presa dal legittimo timore delle migliaia di licenziamenti che un simile scenario prevede, come anche del trasferimento di capacità tecnologiche da Areva alle altre due società.
Iniziano le minacce, le telefonate anonime che le ordinano di non occuparsi della faccenda, le intimidazioni culminano in un atto di violenza crudo e umiliante. Aggredita nella propria abitazione, incappucciata, immobilizzata, le viene incisa una A sulla pancia con un coltello il cui manico viene poi inserito in vagina. Incapace di difendersi e di reagire, Maureen assume atteggiamenti freddi, controversi per l’universo istituzionale che la giudica. “Non sono una buona vittima” dichiara negli interrogatori alle forze dell’ordine. La vittima è sbagliata, poco credibile. Sospettata di essere una manipolatrice, si trova così sola, umiliata e perseguitata.
Una storia vera
Il film La verità secondo Maureen K è tratto dal libro inchiesta di Caroline Michel-Aguirre La syndacaliste, sceneggiato dal regista Jean-Paul Salomé in collaborazione con Fadette Drouard. Isabelle Huppert, icona del cinema francese, ha il compito di trasformarsi in Maureen Kearney nell’aspetto esteriore e nel carattere. Sul set l’attrice diviene bionda, indossa occhiali importanti e non rinuncia mai ad un vivo rossetto. Tutto il film è costruito attorno alla sua poderosa immagine. L’attrice ha scelto la parte perché colpita dalla vicenda umana, prima che politica, della vera sindacalista. Il personaggio è stato costruito proprio ricomponendo l’aspetto fisico della donna reale per poi penetrare nel suo universo di emozioni.
La gestualità dell’attrice è quella di una sindacalista decisa ed appassionata, il suo look ricorda elementi cinematografici facilmente riconoscibili del maestro del brivido Alfred Hitchcock. Le frequenti inquadrature dello chignon sono precisi rimandi a scene del genere Thriller a cui il film si ispira, seguendo la passione per i gialli del regista. Ma ciò che risulta decisamente interessante è la resa del mondo interiore del personaggio, messo a nudo con le sue spigolosità e zone d’ombra. Il carattere forte ed impassibile è allo stesso tempo fragile ed emotivo. Sa mascherare le proprie emozioni ed affrontare con coraggio atti dolorosi e crudeli.
Sicuramente amato dal pubblico femminile che si può identificare nel personaggio deciso ma fragile e delicato, il film narra una vicenda di violenza che in forme simili alcune donne hanno subito nella loro esistenza. Terminato lo stupro, la sopraffazione può continuare nelle indagini, nelle aule dei tribunali dove la vittima può facilmente essere trasformata in carnefice. Allo spettatore rimane inoltre lo sgomento della narrazione di un evento poco chiaro e scandaloso che tutte le forze politiche francesi hanno cercato di insabbiare.
A cura di Emma Borella per LiveMedia24
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