LiveMedia24 ha il piacere di incontrare la modella e attrice Martina Troni, presente nel lavoro sulla vita di Marco Panella, “Romanzo radicale”, dove Martina ricopre il ruolo di Bianca Beccalli, prima fidanzata di Panella.

Un’esperienza, quella di “Romanzo radicale”, a cui Martina Troni si è prestata con gioia, affrontando il tutto anche grazie al supporto della stessa Bianca Beccalli.

Incontriamo Martina Troni per parlare del suo lavoro, di come ha avuto inizio il tutto, e del ruolo in cui impersona la Beccalli, una donna di spicco.

Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24. Come stai, Martina?

Sto bene. Vivo un periodo felice, seppure sia stanca, fisicamente parlando.

Sei nota per essere una modella acclamata, molto ricercata. Come ha avuto inizio questo tuo percorso artistico? 

Per puro caso, qualche anno fa, mentre ero con mia madre ad una visita medica. Oggi mi ritengo fortunata, felice e grata per ciò che ho avuto modo di ottenere grazie al mio lavoro.

Nel tuo vissuto, da qualche tempo, vi è anche la recitazione. A cosa devi questo passaggio così importante a livello lavorativo? 

Questo passaggio è stato casuale, se vogliamo anche fortuito. Mi è stato proposto, in un periodo particolare della mia vita, di prendere parte ad un film come attrice ed ho deciso di accettare. Semplicemente. Ero impegnata a fare altro, in quel frangente. Avevo la sensazione che la moda non mi bastasse. Mi è stato chiesto tramite social, su instagram esattamente, se volevo prendere parte ad un progetto in cui occorreva la figura della protagonista.

Hai avuto modo di prendere parte a “Romanzo Radicale”, lavoro basato sulla vita di Marco Panella, nei panni della sua prima fidanzata, Bianca Beccalli. Che esperienza è statae cosa ti ha trasmesso la stessa Bianca, con cui hai avuto modo di confrontarti? 

Sono stata onorata nel poter vestire i panni di Bianca Beccalli. Si tratta di una personalità importante, che ha reso molto al nostro vissuto, al lavoro, all’intera organizzazione italiana. Ho avuto modo di incontrarla a Milano, nella sua abitazione, attorniata dalla sua famiglia, dal suo vissuto. Abbiamo bevuto della tequila e abbiamo parlato tanto, per delle ore intere. Una donna dolce e ribelle, sensibile e colta.

Cosa ti auguravi di poter diventare da bambina? 

Sognavo di poter diventare una fotoreporter o, semplicemente, una psicologa.

Cosa comporta il tuo lavoro? 

Il mio lavoro comporta il poter avere una reale sicurezza economica ma, al contempo, si rischiano anche alti picchi di malinconia. Si tratta di un lavoro caratterizzato da situazioni non sempre semplici da gestire, anche per via della troppa solitudine. A contribuire a tutto ciò, orari di lavoro estenuanti. Se tornassi indietro di certo direi qualche vaffa in più, senza pensarci due volte.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24