Povere Creature, la nostra recensione
Yorgos Lanthimos Il regista di The Lobster e La Favorita, al cinema dal 25 febbraio, con un film che è un inno alla vita ed alla libertà.
Povera Creatura!
Yorgos Lanthimos sbalordisce il pubblico italiano con il suo nuovo film Povere Creature, approdato nelle sale italiane il 25 gennaio, forte del successo di critica e di prestigiosi premi: Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia dove è stato applauditissimo, Golden Globe come migliore film musical o comedy, nominato agli Oscar nella categoria Miglior Film.
Una straordinaria Emma Stone, premiata ai Golden Globe come migliore attrice, impersona la singolare Bella Baxter , accanto a Willem Dafoe, lo scienziato Dodwin Baxter e Mark Ruffalo, l’avvocato dissoluto e senza scrupoli Duncan Wedderburn.
Sinossi
In una Glasgow vittoriana un po’ decadente e immaginifica, l’ardito prof Godwin Baxter crea “povere creature”, ibridi viventi ricomposti dalla sua sperimentazione fanta-scientifica. Bella Baxter è una giovane donna strappata alla morte alla quale è stato innestato un cervello di una neonata. Bella si affaccia alla vita con disarmante ingenuità. Deve apprendere le più elementari nozioni di movimento, per poter padroneggiare il suo corpo di donna. Tutto è da imparare, dal linguaggio, alle concettualizzazioni. Ben presto Bella vuole uscire dallo spazio del laboratorio del padre creatore, per avventurarsi alla scoperta del mondo, nell’intricata rete di relazioni sociali e amorose.
Genere
La cinepresa visionaria del regista greco, con una fantasmagorica elaborazione digitale crea ambienti e luoghi surreali, dalla suggestiva abitazione del Dottor Baxter, alle città visitate da Bella. Tutto stride. I colori sono antitetici, dall’iniziale inquietante bianco e nero, ai toni esagerati delle monocromie stucchevoli e sgargianti di Lisbona o Parigi che assecondano le esperienze della protagonista. La dissonante colonna sonora, creata da Jerskin Fendrix, accentua la forza di alcune scene o sottolinea l’assurdità palese dello pseudo reale . In effetti tutto è surreale, fantasia onirica e metafora del destino di una donna bambina, del suo percorso per divenire donna, per impadronirsi di se stessa, della propria libertà e di un ruolo sociale.
Lanthimos, con il suo occhio che di tanto in tanto deforma la scena, osserva i personaggi, i cupidi desideri che attraversano il corpo femminile, accusando di non senso e meschinità il mondo maschile. Allo stesso modo molti luoghi comuni, le buone maniere dell’alta società, molte convenzioni sociali cadono sotto gli occhi positivisti e disincantati di Bella Baxter.
Emma Stone
Versatile e straordinaria, l’attrice che è anche produttrice di Povere Creature, dimostra una incredibile capacità di dominio del proprio corpo nel ruolo di Bella Baxter. Esprime con generoso talento lo stupore della scoperta della vita, assume espressioni intense di incredula razionalità e sa trasformarsi per dare voce al dolore o alla sofferenza. Domina la scena quando balla freneticamente o quando cammina rigida e sgraziata, espone se stessa, anche nella nudità, con una naturalezza composta mai volgare.
Emma Stone e Mark Ruffalo
Da bambina a donna
La sceneggiatura di Tony McNamara merita una particolare attenzione, i dialoghi sono spesso spiazzanti e demolitori della morale borghese. Il punto di vista di Bella trionfa sui personaggi maschili talora messi alla berlina, ridicoli ed inadeguati nel cercare il dominio sul mondo femminile. Da bambina indifesa protetta dal creatore padre, destinata al matrimonio, come logica conseguenza di un prolungamento della tutela maschile, Bella cerca di divenire donna, libera ed emancipata, padrona e consapevole delle proprie scelte. Non un corpo da possedere ma una persona completa da rispettare ed amare. Fuggita da una “Casa di Bambola” Bella Baxter cerca la strada per la libertà!
Emma Stone in una scena di Povere Creature
Emma Borella per LiveMedia24
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