Incontriamo Francesco Russo, reduce dalla seconda stagione di “Ritoccati”
Incontriamo Francesco Russo, un giovane attore che ha preso parte, recentemente, alla serie Sky, “Ritoccati 2”. Lo abbiamo visto in “Classe Z”, di Guido Chiesa, e “Tuttapposto”, di Gianni Costantino, molti di voi lo ricorderanno anche nella seconda stagione de “L’Amica geniale”. Progetti futuri, teatro e molto altro in questa nostra intervista.
Francesco Russo (Photo fornite da Biancamano e Spinetti)
Ti ringraziamo per essere con noi, Francesco. Come procede il tuo vissuto?
Continuo la mia routine, seppure ci abbiano tolto la possibilità di vivere la vita notturna, riducendo di tanto i contatti con gli amici, con l’esterno.
Sei uno dei protagonisti della seconda stagione di “Ritoccati 2”, serie Sky basata sulla chirurgia estetica. Ti andrebbe di parlarci del tuo personaggio, Tobia?
Tobia è il direttore amministrativo dello studio Basoccu. È una persona estremamente metodica e buffa nel suo modo di applicare le regole, sia nella vita che, in genere, nel quotidiano.
Personalmente, cosa ne pensi della chirurgia estetica?
In Italia è quasi un tabù. Si ha timore di parlarne, di far sapere che se ne sia fatto uso, quasi come se, per forza di cose, se ne debba fare del pettegolezzo a tutti i costi. Mi auguro che “Ritoccati” possa servire a sfatare questo “mito”.
Come ti sei avvicinato all’ambiente dello spettacolo?
Avevo cinque anni quando, per puro caso, presi parte ad uno spettacolo teatrale. Da allora non ho mai abbandonato questo ambiente. A undici anni mi era già chiaro che avrei voluto diventare un attore. A quindici, per mia fortuna, ero in tournée con Gianfranco D’Angelo. A diciotto, invece, mi iscrissi alla Silvio D’Amico. Durante il secondo anno di Accademia, fortunatamente, fui scelto da una casting per prendere parte al provino di una sitcom, “Zio Gianni”. Passai il provino..
Chi ha guidato il tuo percorso artistico?
Ho avuto tanti riferimenti artistici, per momenti diversi del mio vissuto. Da bambino adoravo Totò e Dario Fo, crescendo ho cominciato a nutrire ammirazione per Gaber e Valerio Binasco.
Francesco Russo (Photo fornite da Biancamano e Spinetti)
Con chi ti piacerebbe collaborare un domani?
Nel 2019 ho preso parte al film “Tuttapposto”. Lavorerei volentieri con alcuni colleghi incontrati su quel set. Quando si lavora di nuovo insieme, vuol dire che ciò che si è fatto è stato un bene.
Chi è Francesco nel quotidiano?
Mi piace leggere, studiare, camminare e stare in compagnia. La solitudine mi ferisce, mi rattrista.
Teatro e Televisione. Hai preferenze?
Il teatro ha segnato buona parte del mio percorso artistico, rappresentando i miei inizi. L’esperienza più bella, ad oggi, è legata al ricordo di una commedia a cui presi parte per la regia di Silvio Peroni. Peroni mi seppe guidare, sia a livello recitativo che per quanto riguarda il lavoro sul personaggio e le differenze che lo caratterizzavano. Il cinema è, a mio avviso, costituito da frammenti spezzettati, di un dato personaggio. Frammenti che, giorno dopo giorno, vanno ripresi, messi insieme, sino ad esaurirsi nel momento in cui si lascia un dato ruolo. Il teatro, invece, è caratterizzato da un grande lavoro di memoria, da pezzi di un puzzle che, ogni sera, vanno a susseguirsi. Al cinema si vive il punto di vista del regista, che risiede nelle inquadrature che sceglie di mostrarci. Diversamente, a teatro, lo spettatore ha modo di spaziare, di vedere ciò che vuole, senza limite alcuno.
Progetti futuri?
Prenderò parte al film, “Dica 33”, con Diego Abatantuono e Frank Matano. Successivamente, per Netflix, vi è in programma “A classic horror story” e la terza serie de “L’Amica geniale”. Il mio personaggio, in questa serie, si evolve, subisce un cambiamento. Sono sicuro che vi piacerà!
Si ringrazia, ancora, Francesco Russo e Biancamano e Spinetti.