“Io sono Babbo Natale”: l’ultimo regalo di Proietti al suo pubblico
“Io sono Babbo Natale” è davvero l’ultimo regalo di Gigi Proietti al suo fedele pubblico.
Un regalo, quello che avremo modo di vedere non appena le disposizioni anti-covid19 lo permetteranno, che vede l’istrionico attore proprio nei panni di Babbo Natale. Un’interpretazione, come preannuncia il regista Edoardo Falcone, che di certo oggi, dopo la sua scomparsa avvenuta il 2 novembre, porterà ancora più commozione in ognuno di noi. La pellicola vede anche la partecipazione di Marco Giallini nei panni di Ettore, colui intorno a cui si svolge la vicenda.
Ettore è un ex detenuto che ha perso del tutto contatto con la realtà che lo circonda, con la sua compagna ed anche con sua figlia. L’unica “abilità” che ancora gli appartiene è legata al furto. Ed è proprio durante uno dei suoi furti che incontra Nicola, impersonato da Gigi Proietti. Nicola è un signore distinto, dai grandi valori, che non possiede oggetti significativi nella sua casa. L’unica cosa preziosa che Nicola può fornire ad Ettore è un’informazione importante che riguarda la sua identità: Nicola rivela di essere Babbo Natale.
Un fermo immagine di “Io sono Babbo Natale”: l’ultimo regalo di Proietti al suo pubblico
Queste le parole del regista, Edoardo Falcone: “Come tanti fra noi sono sempre stato un fan appassionato di Gigi Proietti e in più ho avuto la fortuna di conoscerlo in questo ultimo anno e mezzo. La cosa che mi ha colpito di più è stata la sua straordinaria umanità oltre che la professionalità incredibile. Era gentile, educato, sempre disponibile… mi mancherà tantissimo. Era un uomo che si dava completamente, amava il suo lavoro e sul set da lui avevi sempre il massimo.
Scrivendo pensavo già a lui come coprotagonista, insieme a Giallini. Ero strafelice quando ha accettato e adesso non vedevo l’ora di fargli vedere il lavoro finito. Lui è strepitoso in questo personaggio. Mi rimane questo grande dispiacere, non averglielo potuto mostrare. Proietti era anche felicissimo di lavorare con Marco Giallini, e viceversa. Non recitano padre e figlio, ma nella storia è come se si creasse quel tipo di legame”.
Gigi Proietti in “Io sono Babbo Natale”
Ieri, 5 novembre, si sono tenuti i funerali di Gigi Proietti, a Roma. La città ha accolto in un ultimo saluto il suo ottavo re, così amavano definirlo i romani. Un silenzio, quello osservato dalle persone presenti lungo il tragitto che ha compiuto il feretro, pieno di ammirazione e rispetto, un silenzio che celava in realtà una forte commozione e ancora tanto sgomento per questa grave perdita. Da Villa Margherita, luogo in cui era ricoverato da alcuni giorni, a Piazza del Campidoglio, per accogliere l’omaggio del comune di Roma, per poi fermarsi a lungo in quello che da alcuni anni era il suo regno, il suo teatro, il Globe Theatre, sito all’interno di Villa Borghese.
Ad aspettarlo per rendergli un ultimo commosso saluto, i suoi allievi, i suoi amici più cari, insieme alla sua Sagitta ed alle sue due figlie, Susanna e Carlotta. Assente la sindaca Raggi, bloccata a casa causa CoVid, ma comunque a suo modo partecipe in collegamento, promette che non appena la pandemia lo consentirà, Roma intera gli renderà omaggio.
L’estremo saluto gli è stato poi rivolto all’interno della Chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo. Una cerimonia intima, nel pieno rispetto di quella che era la sua persona e della sua famiglia.
Con la sua dipartita va via l’ultimo dei grandi, un artista straordinario che difficilmente potremo dimenticare.
Ciao Gigi.