Luca Turco: cresciuto sul set di Un Posto al Sole
Un legame indossolubile con il suo alter-ego televisivo di Nikolin Poggi, e con Un posto al sole, Luca Turco è cresciuto sul set all'ombra del Vesuvio, conosciamolo meglio assieme.
Luca Turco è cresciuto a Napoli, all’ombra del Vesuvio, sul set di Un Posto al Sole, che va avanti da ben 26 anni. Attore per caso, sin da bambino, ma legatissimo al suo personaggio, Nikolin Poggi.
Luca Turco, oltre alla passione per la recitazione, è un grande appassionato di fotografia, di regia. Una passione che porta avanti anche sul set di Un Posto al Sole, realizzando spesso foto per colleghi o per sé stesso.
Quest’oggi incontriamo Luca Turco per parlare non solo della sua esperienza ad Un Posto al Sole ma anche del suo vissuto, senza dimenticare un ricordo alla scomparsa Carmen Scivittaro, la dolce Teresa Diacono.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Luca, come stai?
Sto davvero bene, grazie. Vivo un periodo sereno, come sempre, d’altronde. Sono una persona pacata, tranquilla. Sono soddisfatto di ciò che viene trasmesso attualmente in Un Posto al Sole. Si è trattato di un lavoro particolare, difficile da strutturare, ricco di emozione.
Sei arrivato sul set che eri un bambino e lì sei cresciuto, insieme al tuo personaggio. Quanta emozione c’è nell’avere, tra l’altro, la possibilità di vivere ogni giorno un set che per te è anche casa?
Si, sono arrivato ad Un Posto al Sole che ero un bambino e nemmeno mi rendevo conto di ciò che accadeva. Ho vissuto tutto come un gioco. I miei coetanei dopo la scuola andavano a giocare a calcio, o che so, io invece ero sul set, a girare le mie scene, insieme ai miei colleghi, nella mia Napoli. Di Napoli mostriamo la parte più bella e lo facciamo con orgoglio, con reale passione. Si tratta di un prodotto ben riuscito che, negli anni, ha battuto record importanti. È ancora oggi un vero piacere poter essere parte di questa grande famiglia televisiva.
Con quali colleghi di set hai legato maggiormente, nel corso degli anni?
Ho legato con tutti, vuoi per carattere, vuoi perché il set stesso, nel tempo, crea legami forti. Ovviamente, ho una maggiore affezione per le persone con cui giro nel quotidiano, da Marina Tagliaferri a Claudia Ruffo, Marzio Honorato e poi ci sono anche Patrizio Rispo e Marina Giulia Cavalli che, negli ultimi tempi, mi hanno aiutato tantissimo nel realizzare le scene della scomparsa di Susanna, impersonata da Agnese Lorenzini.
Se di Susanna si parla, bisogna far riferimento alle scene di cui parlavi, legate alla sua recente scomparsa. Come ti sei preparato ad affrontare questi ultimi episodi?
Sono entrato in un mood caratterizzato da tanta musica da ascoltare prima del ciak, tanta tristezza da trovare dentro me stesso. Una tristezza che, ti dirò, ho portato dentro di me anche nel quotidiano, fuori dal set. Alla fine, però, posso dire di essere soddisfatto del risultato ottenuto.
Che compagna di set è stata Agnese Lorenzini?
Una collega di set fantastica e che di certo mi mancherà. È raro poter incontrare una persona capace di strutturare il lavoro sul set in una maniera simile alla tua. Con Agnese accadeva questo. Fino a pochi istanti prima del ciak si rideva e scherzava, ma al momento di girare il tutto diventata serio, come era giusto che fosse. Le auguro il meglio dalla vita, dalla sua carriera.
Cosa ti accomuna al tuo Nikolin Poggi?
Siamo buoni, si, ma completamente diversi. Forse in comune abbiamo un passato a tratti burrascoso, difficile, ma io, a differenza sua, sono buono, tranquillo. Niko, invece, è spesso nervoso, irruento, davvero diverso dal mio modo di essere.
Posso chiederti un personale ricordo della tua collega di set, Carmen Scivittaro, recentemente scomparsa?
Carmen era un’anima buona, una persona dolce, sensibile, vogliosa di conoscere cose nuove e sempre gentile. I primi tempi, vuoi per l’età, mi dava le attenzioni che una nonna darebbe ad un nipote. Ho apprezzato tanto questo suo aspetto, così come i consigli che mi ha rivolto negli anni, crescendo.
Nella vita, oltre alla recitazione, nutri una vera e propria passione per la fotografia e la regia. Cosa puoi dirci a riguardo?
La fotografia va di pari passo con la regia. Se non ci fosse l’una non avrei modo di poter sviluppare l’altra. Devo ancora apprendere tanto, continuare a studiare, sperimentare. Spero di poter realizzare qualcosa di mio, un domani, ma al momento non saprei ancora dirvi cosa, con esattezza.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
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