Luigi Di Fiore: sono grato alla vita per il lavoro che svolgo e amo
Luigi Di Fiore sarà presto in televisione con "Kostas", serie Rai, e da febbraio in teatro con "Il professionista", alla Sala Umberto di Roma.
Ritroviamo l’attore Luigi Di Fiore in prima serata, dal 12 settembre, nella nuova serie Rai, “Kostas”, capitanata da Stefano Fresi.
Dal 7 al 12 febbraio 2025, Luigi di Fiore sarà protagonista a teatro, alla Sala Umberto di Roma, con “Il professionista”.
Vi lasciamo a questa nostra intervista a Luigi Di Fiore, alle tante novità che lo riguarderanno, alla sua irrefrenabile passione per questo mestiere…
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Luigi. Una nuova esperienza teatrale ti vedrà protagonista dal prossimo febbraio, “Il professionista”. Cosa puoi anticiparci a riguardo?
Si, dal 7 al 12 febbraio 2025 sarò in scena con “Il professionista” al Teatro Sala Umberto di Roma. Un testo scritto da Tommaso Agnese che ne cura egregiamente anche la regia. Il resoconto di un’esistenza fallimentare di un sicario, dei demoni che lo perseguono senza alcuna tregua. Una Dark Comedy di una potenza evocativa che poche volte mi è stata data la fortuna di incontrare durante il mio percorso artistico.
Quali colleghi saranno al tuo fianco?
Condivido la scena con un gruppo di amici dal notevole spessore attoriale, anche di respiro internazionale: Marco Rossetti, Matilda Lutz, Antonino Iuorio, Paolo T. Brainik, Paolo Perinelli, Gabriel Zama. Lo si dice sempre in questi casi ma è particolarmente vero quando sottolineo che si tratta di una operazione rara. Una perla nel mare della drammaturgia italiana contemporanea. Un progetto che mi vede al centro della narrazione e di cui sento un’enorme responsabilità. Calcare le scene, avere contatto diretto con il pubblico è indispensabile per ritrovare il senso del mio mestiere. Per ricucire quel tessuto che ti connette con la profondità del mio lavoro.
Prima ancora di poterti applaudire in teatro, potremo vederti in “Kostas”, la nuova serie Rai in onda dal 12 settembre…
Un appuntamento a cui tengo molto, “Kostas”. Giovedì 12 settembre andrà in onda la prima puntata di questa serie girata ad Atene tratta dai romanzi di Petros Markaris. Per chi non avesse letto i suoi romanzi, Markaris è il più importante romanziere contemporaneo greco. La serie è prodotta da Palomar nella persona di Carlo Degli Esposti, un produttore con una visione sorprendente ed ispirata. La regia è stata affidata a Milena Cocozza.
Incontrare Milena è stata una grande gioia, umana ed artistica. Una sintonia pressoché totale. Abbiamo costruito insieme un personaggio dalle caratteristiche molto particolari. Ghikas, il capo della polizia di Atene, diretto superiore di Kostas. Un rapporto ricco di sfumature e pieno di contraddizioni che fanno emergere una relazione conflittuale ma, allo stesso tempo, permeata da grande sensibilità.
Come sono stati, invece, i rapporti con i colleghi?
Ho avuto la fortuna di incontrare un interprete eccezionale: Stefano Fresi. Con lui, posso dirlo con certezza, è stato amore a prima vista. Corroborato, via via che passavano le settimane di duro lavoro, da una stima cresciuta a dismisura. Un cast di grande pregio formato, tra l’altro, da Francesca Inaudi, attrice di spessore e raffinatezza assai rare, vivo il rammarico di aver interagito poco con lei, con il mio personaggio.
Maria Chiara Centorami, bravissima, e il cast si completa con: Blu Yoshimi, Marco Palvetti, Massimo Mesciulam, Giulio Tropea. Il lavoro è finito. Ora lo consegnamo al pubblico e ci sottoponiamo al giudizio. Lo abbiamo costruito con una dedizione assoluta. Cerchiamo l’attenzione di tutti quelli che non si accontentano dei prodotti preconfezionati. Di chi apprezza l’originalità, la spontaneità, la verità.
Che periodo vivi e cosa ti auguri di poter realizzare in futuro?
Il periodo che vivo mi sta sorride, da un punto di vista professionale. Ho appena finito di girare “Costanza”, una serie per la regia di Fabrizio Costa. Un amico, Costa, ed un gigante da un punto di vista professionale ed umano. Il rientro ad Un Posto al Sole mi ha fortificato, mi ha reso più cosciente e consapevole. Ritrovare la famiglia della soap è stata un’impresa durata un ventennio ma ne è valsa la pena. Mi sento a casa. Mi sento protetto affettivamente e professionalmente. Sono molto grato alla vita per questo momento di positività che si riversa anche nel mio privato. Cerco di essere un uomo migliore.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
I commenti sono chiusi.