Stefano Cassetti: “Germinal” una serie che consiglio ai giovani

A tu per tu con l’attore Stefano Cassetti, tra i protagonisti di “Germinal”, la nuova serie che andrà in onda su Rai3, tratta dal romanzo di Emile Zola.

Stefano Cassetti non è nuovo alle serie o film francesi. “Germinal”, in onda da fine aprile, ci aprirà le porte di un mondo che ci ha toccato da vicino, non molto tempo fa.

Un vero e proprio viaggio, quello che compiremo insieme all’attore Stefano Cassetti, nel suo percorso artistico, anticipandoci qualcosa sulla serie “Germinal” e sul suo futuro lavorativo.

Ben trovato su LiveMedia24, Stefano, come procede il tuo percorso e cosa puoi anticiparci su questo nuovo lavoro, “Germinal”? 

Procede davvero bene, grazie! Con “Germinal”, prossimamente, affronteremo un viaggio a ritroso in quelle che furono le lotte sindacali, caratterizzate da operai che vivranno in condizioni estreme. Diversamente, l’alta borghesia francese, sfrutterà il possibile per badare ai propri privilegi e interessi. Un reale spaccato di vita, di storia. Una giusta forma di apprendimento per tutti i giovani, a cui non posso che consigliare questa serie.

Un personaggio, il tuo, enigmatico, caratterizzato da un vissuto particolare, che si scoprirà poco a poco. Vuoi parlarcene? 

Il mio personaggio, Souvarine, avrà modo di documentarsi, di vivere il pieno sistema capitalista. Un intellettuale dell’epoca, sfruttato dai potenti, di origini russe. Non vi anticipo altro per non rovinarvi la visione dell’intera serie.

Il tuo primo ruolo da protagonista è stato quello del serial killer Roberto Succo, per la regia di Cédric Kahn. Ti andrebbe di raccontarci come ha avuto inizio il tuo amore per la recitazione? 

Si è verificato tutto per caso, in maniera inaspettata. Ero in Francia, a Parigi, quando sono stato notato, in un ristorante. Cercavano una persona dall’accento italiano. Gli inizi non sono stati facili. Faticavo a capire cosa mi stesse accadendo. Il tempo, per fortuna, ha reso il tutto più semplice portandomi a vivere questo lavoro in maniera naturale.

Impersoni spesso ruoli da cattivo. A cosa pensi sia dovuto?

La mia anima è pulita, semplice, per nulla da cattivo. Non mi dispiace, però, poter avere modo di prestarmi a tali ruoli. Rendono ancora più sale al ruolo, a ciò che si va a portare in scena. Mi piace allontanarmi da me stesso.

Cosa bolle in pentola per il tuo futuro artistico?

Non posso anticiparvi molto. Posso dirvi, però, che ben presto sarò nuovamente sul set, in Francia. Restiamo in contatto.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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