34ma edizione del Salone del libro di Torino

Sono passati ormai trentaquattro anni dalla prima edizione del Salone del libro di Torino, in un’altra sede, lo spazio di Torino Esposizioni affacciato sul parco del Valentino, e in attesa di ospiti del calibro di Iosif Brodskij, Natalia Ginzburg, Alberto Moravia (che peraltro non si presentò). Nel mezzo ci sono stati il cambiamento di sede, dal 1992 al Lingotto, e di nome, per un po’ si è chiamato Fiera del libro, i tentativi milanesi di scippo, sempre falliti, e, non da ultimo, l’emergenza pandemica.

Sarà per tutti questi motivi che, sebbene solo in parte e con tutti i distinguo del caso, la trentaquattresima edizione pare aver recuperato un po’ il sapore della prima, con il desiderio di incontrare personaggi famosi, di rivedersi tra addetti ai lavori e di riconoscersi tra amanti della lettura.

A rompere la serrata causata dal Covid-19 c’era già stata l’edizione di ottobre 2021, ma era ancora molto vincolata da restrizioni e paure. Questa ha segnato invece la ripresa nel solco della tradizione, con ospiti eccellenti, code per  firma-copie di prestigio, stand blasonati a fianco di piccoli editori innovativi, scrittori esordienti in cerca di lettori e autori all’apice della fama un po’ schivi e, forse, anche infastiditi.

Zerocalcare deve aver raggiunto il record di autografi, mentre le file si addensavano in attesa di ascoltare Elio di Elio e le storie tese, Tahar Ben Jelloun, il giallista Maurizio De Giovanni, il fumettista Igort, l’incantevole scrittrice belga Amélie Nothomb e il russo, di madre ucraina, Michail Šiškin, vincitori ex aequo del premio Strega europeo 2022 consegnato proprio a Torino, al Circolo dei lettori.

Rimangono alcune perplessità sulla sovrabbondanza di eventi, sulla confusione persistente, che talvolta diventa irritante, sulle voci che si sovrastano le une sulle altre, sui tanti metri quadri di esposizione che rischiano di emarginare i più piccoli. Eppure, forse, un evento che ha superato la prova degli anni e le difficoltà, che ha comunque saputo ripensarsi, rinunciando a stand troppo eccentrici rispetto ai libri, non può che essere anche questo. Un’esperienza per Cuori selvaggi, come recita il titolo dell’edizione che si è chiuso il 23 maggio 2022 con 168.000 visitatori e che già pensa al maggio 2023.

Donatella Sasso per LiveMedia24

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