Fotografia: scelta del treppiede, parte 1

Il cavalletto fotografico (o treppiede) è uno strumento praticamente indispensabile per qualsiasi fotografo o amante della fotografia, quando si deve fare la scelta per acquistarlo, iniziano i mille dubbi. Nessun corredo fotografico potrebbe dirsi completo, ma anche solo dirsi “corredo”, in mancanza di questo essenziale prodotto, che non andrebbe definito solo come “accessorio”.

Il cavalletto è infatti fondamentale in molte tipologie di fotografia, tra cui spiccano la paesaggistica, l’architettonica, la macro e lo still life. Per la caccia fotografica per fauna ed avifauna e per la fotografia sportiva o comunque d’azione si utilizza solamente una parte del treppiede, ossia il monopiede. Alcuni treppiedi hanno la possibilità di “staccare” fisicamente una gamba per utilizzarla come monopiede.

Pertanto non dovresti affatto lesinare tempo per la ricerca e denaro per acquistare il treppiede, così come non lo fai per i corpi macchina o per gli obiettivi.

 

Manfrotto 190X

 

 

 

Le parti di un cavalletto

Per distinguere bene quali sono gli aspetti da valutare in un treppiedi per la fotografia, meglio identificare le sue parti principali. Il cavalletto è di solito formato da:

  • tre gambe, ovviamente (spesso divise in sezioni telescopiche di numero variabile),
  • una base su cui convergono le gambe (e su cui si può direttamente montare la testa o la fotocamera),
  • dei piedi con cui terminano le gambe stesse,
  • una staffa centrale estensibile (solidale e scorrevole nella base), per aumentare l’altezza totale del cavalletto.

Oltre queste parti va considerata la testa fotografica, complemento necessario di ogni cavalletto.  Nei modelli più economici è integrata, ma le soluzioni migliori sono quelle in cui la testa è separata dal treppiedi. Puoi così scegliere la testa giusta per le tue esigenze.

Per una scelta ponderata devi considerare le caratteristiche ed i dettagli di tutto il cavalletto e di ogni sua parte.

 

Costruzione: dimensioni e peso

Per scegliere un cavalletto bisogna tener conto innanzitutto di due esigenze, spesso in conflitto: portabilità ed utilizzabilità.

È fuori di dubbio che un cavalletto grande, alto e pesante sia molto più comodo (nel momento in cui fotografi) e funzionale di un suo equivalente meno generoso. Un cavalletto alto non ti costringe a piegarti, e dimensioni grandi e peso importante aiutano a renderlo stabile in ogni situazione. D’altro canto più il cavalletto è ingombrante e pesante, meno è comodo da trasportare e utilizzare in alcuni campi specifici.

Insomma, valuta bene cosa realmente serve e cosa realmente è possibile portarti sempre dietro senza correre il rischio di lasciare sempre a casa le decine o centinaia di euro che hai speso per l’acquisto. Questo è un aspetto fondamentale per la scelta del nostro treppiede per non perdere la nostra fotografia.

 

Dimensioni

Per giudicare adeguatamente le dimensioni del treppiede e capire se sono adatte alle tue esigenze devi valutarle sia da aperto, che da chiuso. In quest’ultimo caso il cavalletto migliore è, ovviamente, quello più corto e che quindi occupa meno spazio.

Diciamo che per la trasportabilità 40-50cm (esclusa la testa) sono un valore medio per i cavalletti più piccoli; più superi questo valore, più ti sarà scomodo portarlo in giro. Più scende valore, più sale la probabilità che il cavalletto sia in borsa con te.

Il cavalletto aperto invece dovrebbe essere adatto a portare la fotocamera all’altezza del tuo occhio quando sei in piedi, e quindi dovrebbe essere proporzionato alla tua altezza.

C’è da ricordare che sul cavalletto va montata necessariamente una testa (che può essere alta da 10 a 30cm, tipicamente), se non è integrata, e la fotocamera stessa, che aggiungerà altri 10cm circa all’altezza totale (anche molto di più in caso di reflex con battery grip, di meno con mirrorless e compatte). Quindi, sarà buona accortezza scegliere un cavalletto che alla massima estensione sia di 20cm circa più basso della tua altezza.

Un cavalletto più alto di te potrebbe essere comunque comodo per fotografare in determinate condizioni, ad esempio per superare l’impaccio di un ostacolo (usando il live view) o per inquadrare molto in alto tenendo l’obiettivo in diagonale.

È importante valutare l’altezza massima del cavalletto sia con la colonna centrale estesa, sia con la colonna centrale abbassata: a parità di altri parametri il cavalletto migliore sarà quello che raggiungerà l’altezza più comoda senza estrarre la colonna centrale.

Anche l’altezza minima è molto importante da considerare: spesso e volentieri alcune inquadrature particolari ti impongono di stare molto vicino a terra. Alcuni generi sono quasi impossibili da fare con cavalletti troppo alti, come ad esempio la macrofotografia.

In questi casi puoi scegliere di avere un ulteriore cavalletto molto piccolo, specifico per queste occasioni, o scegliere invece un treppiede con la cosiddetta “posizione macro”.

Esso altro non è che un sistema di sblocco delle gambe che permette di aprirle più del normale, fino a portarlo a 20-40cm da terra. In questi casi spesso con il cavalletto viene fornita (o è disponibile separatamente) una staffa centrale più corta, in modo che non urti col terreno quando le gambe sono estremamente aperte.

In questa prima parte abbiamo visto le prime indicazioni per la scelta del treppiede per la fotografia. Nella prossima parte vedremo tutti gli altri aspetti fondamentali per fare una buona scelta.

 

Mattia Radoni per LiveMedia24

Immagine dal sito Manfrotto

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