Harry Potter tra i banchi: la nuova riforma della scuola

La nuova riforma della scuola porta la letteratura contemporanea in classe.

In un mondo sempre più scandito dai ritmi serrati della tecnologia, la nuova riforma della scuola mette al centro la cultura, la creatività e l’immaginazione dei ragazzi.

Ci muoviamo in uno spazio dove la tecnologia assorbe il nostro lavoro, la nostra vita privata, il nostro tempo libero. Allo stesso tempo, quello schermo piatto e luminoso accompagna le vite di migliaia di adolescenti e bambini che ormai hanno imparato a convivere e coesistere insieme a questi dispositivi. Tecnologie che portano ad un bivio e spesso si sostituiscono alle attività più tradizionali: leggere o scrollare su Tik Tok? Inventare e creare, o guardare video su Youtube?

La nuova riforma della scuola

Uno dei punti principali della proposta del Ministro dell’Istruzione Valditara è la centralità della carta e della penna come strumenti fondamentali, come si evince dalla bozza del testo. Si cerca quindi di dare importanza alla forma più classica di scrittura, in un mondo dove si scrivono messaggi semplicemente trascinando il dito sulla tastiera del cellulare.

Con la nuova riforma della scuola si cerca di far avvicinare i giovani alla lettura andando oltre “testi meramente strumentali” o frammenti all’interno dei manuali scolastici. Il Ministro propone infatti la lettura di almeno due libri all’anno e, tra questi, cita anche Harry Potter, Zanna Bianca, Il Signore degli Anelli e Il Trono di Spade.

Leggere per aprire gli occhi

Leggere diventa quindi una via da percorrere per “capire meglio sé stessi e il mondo”, come si legge nel documento; solo attraverso la letteratura (del presente e del passato) i giovani potranno costruire la propria intelligenza intesa come rispetto e curiosità, un mondo da osservare attraverso le lenti della creatività.

Dall’Odissea a Percy Jackson, passando per Ariosto e le graphic novel, il Ministro Valditara incoraggia l’approfondimento dei temi che gli insegnanti decideranno di trattare, senza cadere nella trappola della mera infarinatura.

Lo spettro dell’IA

Tuttavia, la nuova proposta certo non trascura la presenza ormai preponderante dell’intelligenza artificiale nelle vite dei giovani. Spetterà agli insegnanti promuovere un uso critico ed etico di questa risorsa, così che vada ad essere uno strumento utile e integrativo degli approcci più tradizionali. Inoltre, si incoraggerà la discussione in classe relativa ai libri letti, evitando di assegnare riassunti che verrebbero delegati così proprio all’IA.

Uno sguardo d’insieme

La nuova riforma della scuola si propone quindi di stimolare nei giovani l’abilità della scrittura, dell’esposizione, dello sguardo critico e dell’uso consapevole della tecnologia.

Sarà sufficiente leggere qualche libro nel corso dell’anno scolastico, discutendone in classe? Basterà questo per far rinascere nei giovani uno stimolo di curiosità verso il mondo della cultura che impernia ciò che li circonda? Sicuramente questa nuova riforma punta a far nascere delle nuove radici negli studenti. Radici che però dovranno raggiungere livelli più profondi per essere stabili.

A cura di Giada Targa per LiveMedia24

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