I ritratti di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia di Firenze

Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra. I ritratti del grande maestro a Firenze.

La mostra Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra (progetto a cura di Cecilie Hollberges) porrà per la prima volta tutti gli esemplari dei ritratti in bronzo di Michelangelo attribuiti a Daniele da Volterra. Affronterà il complesso rapporto tra originali, repliche e derivazioni.

L’evento si svolgerà dal 15 febbraio 2022 al 19 giugno 2022 alla Galleria dell’Accademia di Firenze.

Il problema dell’autenticità dei ritratti bronzei di Michelangelo è avvertito da tempo nell’ambito degli studi di storia dell’arte: fatta eccezione per il busto di Casa Buonarroti a Firenze, rimasto per secoli di proprietà degli eredi. Ad esclusione di questo esempio, sussiste una sostanziale incertezza circa l’autografia e la provenienza dei numerosi esemplari esistenti in varie collezioni italiane e straniere.

Recentemente, il restauro dell’esemplare conservato presso la Galleria dell’Accademia di Firenze ha permesso di identificare il secondo dei tre originali fusi da Daniele da Volterra nel 1565. E’ stato possibile anche rivedere alcune attribuzioni considerate certe fino a pochi anni fa.

Daniele da Volterra.

A Roma cominciò a lavorare nel circolo di Michelangelo, il quale lo aiuto a creare contatti con la chiesa, in particolare Paolo III.

Famoso anche per aver coperto con vestimenti e foglie di fico i genitali dell’affresco del celebre Giudizio Universale nella Cappella Sistina nel 1565. Questo avvenne perchè il Concilio di Trento aveva condannato la nudità nell’arte religiosa. Questo gesto gli valse l’epiteto di “Braghettone“. Grazie al suo intervento censorio però fece accantonare il progetto di demolire quegli affreschi considerati talmente scandalosi da dover essere cancellati dalla memoria.

Per quanto riguarda il suo rapporto con Michelangelo, questo dura fino al decesso del grande Maestro. Era stato uno degli amici più affezionati.

All’indomani della sua morte infatti realizzò la scultura il bronzo commissionata dal nipote Leonardo Buonarroti, dato che quest’ultimo si era anche impegnato di curare il monumento sepolcrale.

La mostra virtuale.

La mostra offrirà l’irripetibile opportunità di confrontare da vicino le opere per verificarne i rispettivi valori estetici e tecnici, anche attraverso una accurata campagna di indagini tecnologicamente innovative, basate sulla scansione 3D. Le forme e le superfici sono appunto scannerizzate e poi digitalizzate. E’ possibile in questo modo creare dei modelli virtuali. Questi sono utili per compiere un rigoroso confronto tra i vari pezzi; questi potranno essere accostati e sovrapposti sullo schermo, per ricercare eventuali calchi o modelli comuni e distinguere gli originali dalle successive repliche.

Lo scopo dell’esposizione.

Lo scopo principale dell’esposizione è quello di produrre il primo catalogo scientifico dei busti in bronzo attribuiti a Daniele da Volterra. Nel catalogo confluiranno le ricerche finora eseguite. Saranno indispensabili per gli studi del settore e per la conoscenza delle tecniche utilizzate da Daniele da Volterra nella fusione in bronzo.

Tra i risultati attesi, c’è inoltre quello di allestire un’accurata mappa della ‘tradizione’ dei busti di Michelangelo, individuando per quanto possibile autore, provenienza e caratteristiche delle varie riproduzioni. L’iniziativa, di alto valore scientifico, si propone di coinvolgere i maggiori esperti nel campo dell’arte e della statuaria in bronzo del Cinquecento, Questi personaggi si riuniranno in occasione della mostra.

A cura di Serena Maddalo per LiveMedia24.

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