Ettore Bassi in scena con “Trappola per topi”
Un incontro piacevolissimo con Ettore Bassi, in scena con "Trappola per topi", pronto a raccontarci del suo incontro con il teatro e del pubblico che tanto ama.
Nuovamente in scena con “Trappola per topi”, incontriamo Ettore Bassi, protagonista dello spettacolo ad opera di Agatha Christie.
Un uomo certo del percorso intrapreso, voglioso di sempre nuove esperienze e legatissimo al teatro.
Vi lasciamo alle parole di Ettore Bassi, al suo racconto di “Trappola per topi”, al suo futuro artistico.
Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Ettore. Lo spettacolo, “Trappola per topi”, ti vede nuovamente in scena da questo novembre. Cosa puoi dirci a riguardo?
Sin dallo scorso anno abbiamo riscontrato una grande ovazione e partecipazione da parte del pubblico. Portiamo in scena un testo definito un classico, caratterizzato al suo interno da una magia, qualcosa che fa sempre bene, a chi lo vede e a chi lo fa.
Quali sensazioni ti riportano al teatro, al contatto con il pubblico?
Sono sempre tante le emozioni ed opportunità che regala il teatro. Ad oggi continua ad essere un luogo dove l’incontro con te stesso è sempre più potente e con il pubblico, di volta in volta, si instaura un vero e proprio matrimonio affettuoso.
Sei cambiato tanto da quelli che sono stati i tuoi inizi nello spettacolo?
Moltissimo! Per fortuna sono riuscito a mettermi in moto in un percorso di continua ricerca personale e artistica. Il mio percorso, così vario, mi ha concesso di essere diverso, oggi. Ho acquisito maggiore consapevolezza.
Quanto è cambiato il modo di fare televisione, cinema e teatro negli ultimi anni?
È cambiato tanto e riflette, ormai, lo specchio della società di oggi. Una società non del tutto positiva. Trovo ci sia stato un peggioramento profondo della società non da attribuire del tutto all’essere umano se non a chi vorrebbe spingerci, guidarci chissà dove. La televisione è di certo il primo strumento implicato, diversamente dal teatro, un luogo ancora ‘libero’.
Anticipazioni sul tuo futuro artistico?
Abbiamo da poco debuttato con uno spettacolo, “Femmena”, che vuole essere un’opera sinfonica basata su Pino Daniele, il poeta delle donne. Ad accompagnare il tutto alcune musiche da noi riarrangiate con un’orchestra di quaranta elementi ed un racconto in prosa. Qualcosa di emozionante, grazie ai testi di Pino. Non ultimo, lo spettacolo “Dio come ti amo”, che vuole indagare la relazione tra uomo e donna, in maniera meno propagandistica o superficiale dal solito modo in cui ci viene raccontata.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
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