Giulia Morgani: il teatro, uno spazio sacro
Recentemente in scena con "Una stanza al buio", incontriamo l'attrice Giulia Morgani pronta a raccontarsi e ad aprire il suo cuore circa l'amore che nutre per la recitazione.
Recentemente in scena con “Una stanza al buio”, per la regia di Claudio Boccaccini, incontriamo l’attrice Giulia Morgani pronta a raccontarci qualcosa in più sul ruolo affrontato, sulla recitazione che tanto ama.
Un ruolo particolare quello affrontato negli ultimi tempi, una sfida importante da affrontare, e superata alla perfezione.
Vi lasciamo alle parole di Giulia Morgani, a questa nostra intervista, al suo futuro artistico.
Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Giulia. “Una stanza al buio” ti ha recentemente visto tra i suoi protagonisti, in quel di Roma, insieme al collega Stefano Scaramuzzino. Cosa puoi dirci su questo ruolo?
Ho portato in scena un ruolo non poco impegnativo, particolare e, al contempo, enigmatico, senza alcuna linea logica. La scrittura di Giuseppe Manfridi, d’altronde, è una scrittura alta, molto importante, e Claudio Boccaccini, che ha diretto molte sue opere, lo sa bene. Lui, in particolar modo, lo conosce nel profondo, ha saputo aiutarmi.
Quale magia ti regalano le tavole del palcoscenico?
Il teatro per me è vita, uno spazio più che sacro. Mi capita spesso di essere in teatro addirittura due ore e mezza prima, anche tre, perché ho reale necessità di prendere confidenza con lo spazio, ripetendo alcuni movimenti legati al personaggio. Tutto ciò per acquisire maggiore sicurezza.
Da quali registi ti piacerebbe poter essere diretta un domani?
Mi piacerebbe poter essere diretta da Lanthimos oppure da Lynch o Aronofsky. Pazzeschi! Questo perché adoro il cinema, la sensazione di reale rilassamento che regala. Diverso è il teatro che, differentemente, è caratterizzato da emozioni molto più forti.
Quale ruolo non hai ancora avuto modo di portare in scena?
Qualche anno fa, molto probabilmente, ti avrei risposto Giovanna D’arco. Era una fissazione, un personaggio a cui tenevo tanto. Successivamente ho pensato di dare una svolta al mio lavoro interprendo un progetto da me scritto, “Il guardiano del ghiaccio”. Ho, così, portato in scena una schizofrenica. È questo che vorrei continuare a fare.
Anticipazioni legate al tuo futuro artistico?
Il prossimo anno, finalmente, uscirà il film che ho scritto, per cui al momento siamo ancora in fase di produzione. Inoltre ci saranno anche alcune situazioni teatrali che per scaramanzia, non me ne vogliate, preferisco evitare di anticipare.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
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