Ulderico Pesce in scena con “I sandali di Elisa Claps”

Una storia, quella di Elisa Claps, che meritava di essere raccontata, qualcosa che difficilmente potremo dimenticare, un atto di coraggio da parte di Ulderico Pesce.

L’attore e regista Ulderico Pesce dallo scorso 10 novembre è in scena con “I sandali di Elisa Claps”, un progetto realizzato per omaggiare una fine straziante e atroce, per anni nascosta al mondo.

Un progetto in cui il regista, nonché attore, crede molto, un modo per tenere ancora in vita un’anima che non meritava alcun male.

Vi lasciamo alle parole di Ulderico Pesce, a questa nostra intervista, al suo futuro artistico…

Ti ringraziamo per aver accolto il nostro invito, Ulderico. Come procede il tuo vissuto?

Procede tutto a meraviglia, grazie!

Dallo scorso 10 novembre sei in scena con “I sandali di Elisa Claps”, un progetto da te realizzato, più che degno di nota. Cosa puoi dirci a riguardo?

Sono due i motivi che mi hanno spinto a dare vita a questo progetto. Al primo posto, su tutti, la triste vicenda vissuta da Elisa Claps, un macabro femminicidio. Uccisa e violentata nella chiesa della Trinità di Potenza, il 12 marzo del 1993, e lì nascosta per ben diciassette anni. Nessuno resta nascosto per così tanti anni senza l’assenzo di chi ha la proprietà di quel luogo. Il secondo motivo è, invece, legato al desiderio di poter portare in scena Antonio, il padre di Elisa. Una persona che, dalla sua, ha un duplice lavoro, una forte intuizione che lo porta a capire sin da subito che a nascondere Elisa deve essere stato Danilo Restivo. Lo stesso restivo a cui nessuno ha sequestrato abiti e tabulati telefonici…

Attore e regista teatrale, cosa ti regala ancora oggi questo lavoro e cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

Sono tante le esperienze acquisite negli anni, da quando ho cominciato a dedicarmi a questo mestiere, nel 1986. Ad ogni nuovo progetto provo sempre la stessa paura, la stessa emozione e non ho idea di cosa accadrà in futuro. Sono certo di voler affrontare tutto con la stessa determinazione, come un’ape che vola sui campi, sperando di non perdere l’agilità di sempre.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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