Una piacevole chiacchierata con l’attore Massimo Venturiello
Reduce dallo spettacolo teatrale "Chicchignola", in scena la scorsa settimana alla Sala Umberto di Roma, incontriamo l'attore Massimo Venturiello...
LiveMedia24 incontra un Signore del Teatro, l’attore Massimo Venturiello, reduce dall’ultima esperienza teatrale alla Sala Umberto di Roma, “Chicchignola”…
Uno spettacolo, “Chicchignola”, che vedrà la luce anche durante il prossimo anno, questo perché parte di una trilogia Petroliniana cara all’attore.
Vi lasciamo alle parole di Massimo Venturiello, al suo amore per l’arte, per il teatro…
La ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, Massimo, cosa può dirci circa l’esperienza teatrale appena vissuta, “Chicchignola”?
Prima di poter essere in scena alla Sala Umberto di Roma, lo spettacolo ha avuto un primo assaggio durante l’estate. Una chicca del Petrolini il “Chicchignola”, un uomo capace di modificare il modo di ‘vivere’ il palcoscenico. Si racconta la divertente storia di un venditore ambulante, scritta nell’epoca del futurismo, ambientata negli anni trenta ma costituita da una dinamica tradizionale. Il tutto, ovviamente, in puro stile Petrolini, capace di lanciare un occhio all’avanguardia, senza dimenticare la tradizione.
Cosa la lega alle tavole del palcoscenico?
Ho scelto questo mestiere per pura passione e perché mi faceva stare bene, molti anni fa. Mi è sempre piaciuta l’idea di potermi identificare in storie e situazioni diverse, di volta in volta.
Quanto è cambiato questo mestiere da quelli che sono stati i suoi inizi?
Non saprei dirle, effettivamente, quanto è cambiato. È di certo cambiata la modalità di approccio al lavoro. Chi entra in una scuola non ha più la possibilità di vivere lunghe tournée, motivo di importante ‘gavetta’, un modo per mettersi alla prova. Anni fa uscire dall’Accademia Silvio D’Amico significava entrare ‘in arte’ ma tutto ciò, oggi, si verifica con tempi diversi…
Quale ruolo manca ancora al suo vissuto artistico?
Non saprei dirglielo! L’unica cosa che può bloccarci è la salute ma se c’è, ciò che conta al momento, è non perdere mai la voglia di fare questo mestiere. Nemmeno a novant’anni!!
Alessia Giallonardo per LiveMedia24
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