Davide De Marinis: un’estate insieme alla sua “Stella della notte”
È iniziata l’estate, ripartono i concerti, e tra i tormentoni musicali c’è anche quello di Davide De Marinis con “Stella della notte”. Noi di LiveMedia24 lo abbiamo intervistato per parlare di sé e del suo nuovo progetto musicale.
Davide De Marinis e Draghetta
Ciao Davide, come stai?
Bene, sono contento di ripartire. Avevamo bisogno di tornare al lavoro, alla vita, finalmente.
Sappiamo che hai inciso due nuovi brani, “Stella della notte” e “Mi chiamano draghetta”. Come nascono queste canzoni?
La prima canzone, “Stella della notte”, penso possa essere il singolo dell’estate. È prodotta da Rock-Aro, un giovane dj molto talentuoso. Mi ha fatto ascoltare la sua base e ne ho subito scritto il testo, trovando così la giusta ispirazione.
La canzone ha un sapore un po’ latino e, dopo tutto quello che abbiamo vissuto a causa della pandemia; questa “stella” rappresentava la voglia di tornare a vivere, di tornare ad esibirci. Questo perché, ogni volta che usciamo di casa e come se andassimo in scena ancora di più.
Adesso c’è voglia di farsi notare, di tornare alla vita normale. Differentemente, “Mi chiamano draghetta”, nasce da una chiacchierata con Roberta Marchetti, in arte “Draghetta”, che mi ha raccontato la sua vita; io ho capito che aveva incontrato spesso uomini che parlavano e basta, senza dar seguito ai fatti. In maniera scherzosa ed ironica, ho poi scritto la canzone.
Cover “Stella della Notte”, il nuovo singolo di Davide De Marinis
Nel 2018 hai partecipato a due trasmissioni, “Ora o mai più” e “Tale e quale show”, hanno rappresentato un punto di ripartenza? Parlaci di quel periodo.
Non sono mai sceso dal palco, però andare ad esibirmi in 6 puntate da Amadeus, per me è stata davvero una ripartenza, un secondo debutto con fuochi d’artificio.
A rendere il tutto ancora più bello, è stata la presenza del mio maestro, Fausto Leali, una persona simpatica, disponibile, con cui ero a mio agio.
Durante la settimana era dura perché si lavorava molto, ma è stato bellissimo perché c’era anche tanto divertimento. Se “Ora o mai più” è stato emozionante, anche “Tale e quale show” lo è stato all’ennesima potenza, perché non essendo imitatore per me è stata una sfida vinta.
Ho anche vinto una puntata imitando Vasco Rossi, però è stata un’esperienza fantastica, dura, ma che rifarei anche domani senza esitazione. Tutto questo lo devo a Pasquale Mammaro alla Star Point e Francesco Vidoni, le persone con cui lavoro da più di 4 anni.
Dopo il programma “Ora o mai più” è uscito il nuovo singolo, “Naturale”. Lo avevi già scritto prima di partecipare?
L’ho scritto nel periodo della trasmissione. In verità stavo lavorando a un altro singolo che non mi convinceva tanto, così una mattina mi sono svegliato; ancora stanco dopo essere rientrato tardi da una esibizione a Salerno, e sono rimasto a casa.
Ho iniziato a scrivere le cose che facevo mentre ero in casa in ordine cronologico, in modo naturale appunto le cose che fanno tantissime persone ogni giorno, e queste parole con la chitarra hanno avuto un suono. Un po’ per gioco e un po’ perché ci credevo, è uscita la canzone che ha avuto successo.
Come nasce, “Mi sono rotto”?
E’ un progetto nato con la collaborazione di Andrea Agresti de “Le iene” e Claudio Lauretta, showman. Un giorno, ed era il periodo del primo lockdown; Andrea mi chiama e scherzosamente mi dice, “devi scrivere una canzone e la devi intitolare, mi sono rotto il cazzo.
Non se ne può più di mascherine e distanziamento”. Io, che ormai ero diventato “cantautore di clausura”, come molti dei miei colleghi; mi sono messo a scrivere ed è venuta fuori questa canzone, in un paio d’ore.
Entrambi abbiamo voluto coinvolgere anche Lauretta, a cui è piaciuta molto.
Era il 1999 e il tormentone dell’estate era, “Troppo bella”. Chissà quanti amori sono nati in quell’estate grazie a questa canzone. Raccontaci di quell’anno. Era dedicata a qualcuno in particolare?
È stato un periodo meraviglioso.
Era una gioia, quando mi alzavo al mattino, poterla sentire improvvisamente in radio. Ero spesso ospite in varie trasmissioni e mi riconoscevano in giro per Milano, la città dove vivo.
Pensa, la gente mi voleva toccare il capelli, perché all’epoca li avevo lunghi. In quell’anno frequentavo l’accademia di Brera e c’era una ragazza che mi piaceva molto; ma non mi considerava e quindi; quando ero a casa, immaginavo di portarla a cena oppure di invitarla a prendere qualcosa da bere, le stesse parole che ho riportato nel testo.
Non sapevo come si chiamava, ho vissuto questo amore soltanto scrivendo la conzone, ma lei non ha mai saputo nulla. Ero timido, non mi facevo mai avanti.
All’epoca ero molto insicuro e, soltanto dopo qualche anno, ho riarrangiato il pezzo e ho voluto proporlo alla casa discografica “Emi”, firmando poi il contratto. Ho sempre sognato di fare il cantante.
E’ in programma un tour per quest’estate?
Si, il “Mi sono rotto Tour”. Le date e le città sono ancora da confermare, saranno di certo dei concerti in piazza. Ci sono molte trattive e prossimamente le comunicheremo.
Federica Lamagra per LiveMedia24