Gabriele Fiorio, il promettente futuro di un artista

Giovanissimo, ma con un repertorio musicale che spazia dalla musica classica riarrangiata per percussioni, a quella contemporanea; Gabriele Florio ha tutte le carte in regola per un promettente futuro.

A dispetto della giovane età, Gabriele Fiorio vanta già un suo repertorio che varia dalla musica classica arrangiata per percussioni a quella contemporanea. Svolge un’intensa attività concertistica, sia nell’ambito solistico, sia orchestrale, con risultati che lasciano presagire il promettente futuro di un artista. Parallelamente a quello delle percussioni, intraprende lo studio del pianoforte, uno strumento che lo affascina fin dalla più tenera età. Da quando la nonna paterna gli insegna a mettere le mani sui tasti bianchi e neri.

Entrambi i genitori flautisti, gli zii pianisti, i fratelli suonano uno la tromba e l’altra l’oboe. Una famiglia di talenti, quella di Gabriele, che lo sostiene e lo consiglia nella costruzione di un solido percorso professionale. Si ispira al virtuosismo tecnico espressivo di Martha Argerich, Vladimir Horowitz, Arturo Benedetti Michelangeli. Anela ad esprimere la propria personalità musicale sull’esempio di compositori come Leonard Bernstein, Thelonius Monk, Michel Petrucciani, Ennio Morricone, Hans Zimmer.

La musica è la certa speranza che gli illumina gli occhi e il futuro, uno dei motivi per essere felici e gioirne. Non si tratta semplicemente di riprodurre delle note su un pentagramma, quanto piuttosto di trovare la chiave giusta per divertirsi. Un canale privilegiato per concentrarsi e dare libero sfogo alle proprie emozioni.

Sostiene e supera brillantemente l’esame di ammissione presso il liceo artistico e musicale statale “Antonio Canova” di Forlì (FC). Istituto dove attualmente frequenta il quarto anno sotto la guida del Maestri Andrea Rattini e Alba Tasselli. Nel 2020 partecipa a uno dei concorsi online internazionali più importanti, il Music@e-Contest, aggiudicandosi il primo premio. Con il supporto dei suoi professori, nell’anno a seguire decide di iscriversi ad altre competizioni musicali ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Consegue il primo premio all’Iscart International Competitions di Lugano e un secondo piazzamento all’International Music Competition Opus 2021 di Cracovia. Ottiene anche il primo premio e la menzione della Giuria Giovane Talento con il massimo dei voti al CIMP, Concorso Internazionale Musicale Città di Pesaro. Grazie a quest’ultima vittoria, Gabriele Fiorio realizza il suo primo recital dedicato interamente alla marimba, strumento con il quale si distingue anche all’estero.

Contemporaneamente all’attività orchestrale, svolge un percorso solistico che lo vede impegnato con ensemble che vanno dal duo alle formazioni più numerose. Viene diretto dalla bacchetta del Premio Oscar Nicola Piovani, da Simone Genuini, Marco Sabiu, Michele Mangani, Stefano Nanni. Si confronta con palchi di assoluto pregio come la Sala Santa Cecilia presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. E ancora la Sala dei Teatini di Piacenza, il Teatro Masini di Faenza, il Teatro Diego Fabbri di Forlì. Per finire con il Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro dell’Osservanza e il Teatro comunale Ebe Stignani di Imola.

Tra pianoforte e percussioni, dedica quotidianamente due o tre ore alla pratica strumentale. Arrangia e compone per altri giovani musicisti, fino a composizioni più ampie per orchestra. Lavora con passione a molti inediti per artisti che proveranno ad accedere al Festival di Sanremo, e magari andrà anche lui. In gara con una sua composizione per un testo di un’altra stella nascente di nostra conoscenza, Matilde Montanari. I due hanno già trionfato al Gran Galà dei Festival che si è svolto al Teatro Ariston nell’ambito della 35ª edizione di Sanremo Rock & Trend.

I traguardi artistici a cui tende sono ambiziosi. Tra questi, riuscire ad ottenere un posto in orchestre prestigiose come quella del Teatro alla Scala di Milano o l’Orchestra Rai di Torino. O ancora entrare alla Karajan Academy di Berlino e – perché no!? – dirigere lui stesso un’orchestra sinfonica. Una cosa è certa: da qui a dieci anni, ci aspettiamo di ritrovare Gabriele Fiorio a condividere il suo grande talento con il mondo.

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