Incontriamo Marco Sciarretta, “Bianco e nero”
Incontriamo Marco Sciarretta che ci presenta il suo nuovo singolo, “Bianco e nero”. Un brano leggero, intriso di emozioni, completamente autobiografico. Vi lasciamo alle parole di Marco, al suo immenso amore per la musica ed il mare.
Marco Sciarretta
Grazie per essere con noi, Marco. Come stai?
Sto bene, per fortuna. A Tenerife non ci sono stati grandi problemi, legati all’emergenza sanitaria.
A cosa devi la tua passione per la musica?
Devo questa passione alla mia famiglia. Mio padre suonava, mio zio anche, insieme ai miei nonni. Una passione forte, ben radicata, all’interno della mia famiglia. Ho cominciato da solo, ascoltando tantissima musica, consumando tanti vinili.
Come nasce la tua, “Bianco e nero”?
“Bianco e nero” racchiude diversi aspetti. Il testo descrive un periodo di difficoltà legato ad alcuni anni fa. Un periodo costituito da tanti punti di domanda. Sono presenti frasi che vanno ad analizzare aperture positive verso il futuro, arricchito da varie sonorità. Si tratta di un primo singolo che, a dicembre, darà seguito alla presentazione del mio album, da cui prende il titolo. Ho riabbracciato la chitarra acustica ed elettrica, in questa occasione.
Quanto c’è di autobiografico nel testo?
Tutto ciò che scrivo è autobiografico, ricco di vissuto, di significato. Certo, si lavora anche di immaginazione, ma in tal caso si tratta di un percorso tracciato dall’atmosfera.
La cover di “Bianco e nero” ultimo lavoro di Marco Sciarretta.
Quali artisti hanno guidato il tuo percorso?
Penso di avere iniziato a suonare grazie a Edoardo Bennato, che apprezzo tantissimo. Posso farti anche i nomi di De Gregori, Baglioni, De Andrè, Dalla.
Parlaci di ciò che, a tuo parere, lega Nisida ed Atlantide..
Sono due luoghi di mare che ho nell’anima. Sono nato a Milano, ma amo il mare da sempre. Un luogo da raggiungere in ogni momento libero. Nisida è una bellissima isola del golfo di Napoli ma, al contempo, è anche il titolo di una canzone di Bennato. Atlantide è invece una bellissima canzone di De Gregori. Quindi, tra Nisida ed Atlantide, si va a delineare il mio percorso, la mia passione per la musica.
Quali cambiamenti ha apportato al tuo vissuto, alla tua musica, il recente lockdown?
Il lockdown ci ha reso uniti, deboli, uguali, senza distinzione alcuna. La musica ha di certo subito un cambiamento, legato al fermo, all’impossibilità di esibirsi ma ha saputo portare anche dei piccoli vantaggi. Ha saputo donare del tempo a disposizione per poter creare, facendo tesoro di questo periodo assurdo. Tenerife, la mia isola, ha di certo difeso la mia persona dal grave pericolo che viviamo, essendo un luogo a portata d’uomo. A breve uscirà il mio nuovo singolo, “Mezzi volti”. Un’analisi del rapporto adolescenziale, dal mio punto di vista, legato proprio alla pandemia di questo 2020.
Come vedi il tuo futuro?
Spero di poter suonare, di tornare ad esibirmi dal vivo e di poter constatare nei volti della gente se ciò che sto facendo piace. Spero inoltre che ciò che ora viviamo possa avere una fine. Meritiamo di rinascere, di stare bene.
Alessia Giallonardo per LiveMedia24