Tutti in piedi per Paolo Nutini, al Pistoia Blues Festival
Un grande Paolo Nutini ieri sera sul palco del Pistoia Blues Festival, un inizio a tutta-voce, un breve rallentamento del ritmo per poi ripartire con la scaletta (che trovate in fondo a questo articolo) che ha poi mantenuto bella carica fino alla fine.
Ma andiamo con ordine…
La voce.
Paolo Nutini è un fenomeno vocale non tanto per l’estensione di scale ma per la capacità di gestire il suo timbro vocale, prima una voce roca e dopo una caldissima tonalità bassa (non come Mario Biondi, ma comunque di grande fascino) per intonare brani che hanno, come è di fatto il suo stile, sonorità e ritmi dal soul al rock e alle ballate, fino a degli slow di tutto rispetto come in “Iron sky”.
Il palco.
Il palco è stato irradiato di proiezioni, sul tulle di sfondo, sulle facciate di piazza duomo, con grafiche psichedeliche, glitch, glitter, e addirittura con potenti fari ad olio colorato (quelli che si usavano molto nei locali anni 60) che muovevano letteralmente il volume architettonico delle facciate, davvero uno show immersivo. Un buon set di luci frontali e sul palco hanno garantito la buona illuminazione su Paolo e gli altri suoi 6 musicisti.
Ottima coordinazione delle parti musicali sul palco dove a volte c’erano 4 chitarre a suonare in contemporanea con quella di Paolo Nutini, che ha utilizzato un paio di volte un sinth vintage e un pad per alcuni samples.
Il Pubblico.
Ha cantato la maggior parte dei brani e non si è fermato (non c’erano le sedie e potevano ballare anche sui lenti e facendo alzare spesso il cellulare per foto e video delle scenografie sempre in movimento. Ci sono stati un paio di simpatici intermezzi di Paolo Nutini che ha rimandato in platea un pallone da calcio con un primo tiro e poi con un bel colpo di tacco! Un augurio di compleanno per qualcuno che ha festeggiato durante il concerto, Paolo dopo essersi asciugato la fronte (saltava molto anche lui sul palco) ha gettato il suo asciugamano alla “fortunata” festeggiata, come ragalo… accompagnato dal suo “Happy birthday… baby!”.
I Brani.
Personalmente ho apprezzato moltissimo la versione live di “Iron sky”, con quelle variazioni che solo sul palco si possono fare, nonostante il brano sia un semplice ma potente giro di accordi esaltati dalle sue modulazioni nel canto, tanto che a momenti mi è parso di sentire un lontano Marvin Gaye (RIP XXX).
Impressioni generali sul concerto e in particolare sui brani: può darsi che il finale con il melodico “Guarda che luna” del caro Fred Buscaglione, sia piaciuto ai più del pubblico, ma non era molto adatto alla piazza (piuttosto fuori azimuth della super-luna, adesso calante, mi sarebbe sembrato più adatto un altro tema italiano, ma anche no… e il concerto sarebbe finito con la nuova ed energica “Shine a light”, ecco…
Tutti i brani sono stati eseguiti alla perfezione e il tastierista in particolare, si è prodigato anche con chitarre e altri strumenti. La voce di Paolo Nutini è stata tenuta “sotto controllo” ad ogni brano, perchè alcuni brani erano con una timbrica forte ed altri con un passo parlato melodico. Nei brani più veloci ha usato la sua timbrica graffiante dove a tratti ha sfiorato quella di un Jim Morrison al massimo regime, una strana sensazione, comunque piacevole.
Oltretutto i musicisti hanno usato chitarre e batterie originail anni 60, come la batteria Gretsch con un set non esagerato, e le tastiere. Ribadisco la piacevolissima sensazione, propria dei pezzi di Paolo, di ritmiche e riff anni 60 e 70, che per buona parte del pubblico, quello più giovane, ha potuto scoprire e per gli altri è stato un dolce revival sonoricamente parlando.
E’ un concerto che consiglio a chiunque piacciano i Doors, Beatles, Sam & Dave e altri grandi del soul e rock anni 60, certo non troverete le voci dei cori femminili, che sono sempre splendidi con questi autori, ma il coro dei due chitarristi e il tastierista li sul palco con Paolo, hanno riempito doverosamente. D’altronde, Paolo Nutini, come dicevo all’inizio, ha una buona estensione di ottave vocali e non so proprio come potrebbe risultare con un coro soul-gospel-blues dai timbri femminili, dovrei fare un mix con qualche brano, per scoprirlo…
Ecco, ho detto blues, si il blues di Paolo Nutini al Pistoia Blues Festival, ce ne è stato eccome! La sua voce può permettersi benissimo un qualsiasi sequenza blues che sia un delta, un barrel-house o un downhome, non importa se è di origini italo-scozzesi perchè è la vita che ha avuto e lo spirito che ci mette in ogni interpretazione a definirlo, se fosse necessario.
Il palco era staccato dalla platea per via del corridoio e quindi circa un paio di metri prima di poter “toccare” il pubblico, il nostro artista non si è risparmiato e prima del finale (i tre pezzi) si è liberato e ha cercato il vero contatto con il pubblico, scendendo dal palco per farsi “divorare” dai/dalle sue fan, con il problema tecnico del cavo del microfono, che non è mai abbastanza lungo!
Per fortuna è andato tutto bene, è riuscito con l’aiuto dello staff della sicurezza (coordinato magistralmente, come ogni sera del blues, dal mitico Silvano Martini) a ritornare sul palco, saltando la “corda” del suo stesso microfono. Inizialmente aveva inscenato la mossa di “buttarsi” a dorso sul pubblico, che lo avrebbe fatto arrivare velocemente fino in piazza della Sala, ma non ha potuto farlo tecnicamente…
Accanto a me, per tutto il concerto, c’era la carissima Francesca Cecconi , di Rock-Nation.it, con la quale ho condiviso parecchie sensazioni, concordanti, l’esibizione di Paolo Nutini. Un vero scambio produttivo che ha effettivamente lasciato molte idee che ho utilizzato e magari lo farà anche lei (che è certamente più brava di me a scrivere!) nel suo prossimo articolo. Avremmo potuto aprire una serie di tweet in diretta, talmente eravamo “impegnati” a commentare il concerto! (Verità: da dietro ai nostri posti, due fans ci hanno addirittura chiesto di abbassare la voce per sentire meglio il concerto!)
Tra questi nostri commenti, quello sulla forma fisica del cantante. Abbiamo subito notato, appena entrato sul palco, che Paolo era diventato un pochino più “robusto” fisicamente. La sua “tanto-sexy” t-shirt lo ha tradito, mostrando una discreta abbondanza sui fianchi. Forse questo suo tour in Italia lo ha portato a visitare parenti e amici che lo hanno trovato un pò “sciupatino” offrendogli il nostro menu mediterraneo? Oppure ha messo su una bella massa para-addominale per via della forzata domiciliazione per pandemia? Lo scopriremo prossimamente, magari in un’intervista.
La formazione della band.
- Donny Little – guitars, backing vocals
- Michael McDaid – bass, keyboard
- Jay Sikora – drums
- Dave Nelson – guitars, keyboard, backing vocals, percussion
Le prossime date di Paolo Nutini in Italia.
Luglio
19 – ROMA – SOLD OUT
20 – BOLOGNA – SOLD OUT
22 – SERVIGLIANO (FM) (biglietti disponibili qui)
23 – TRANI – SOLD OUT
25 – SAN LEUCIO – SOLD OUT
27 – TAORMINA – SOLD OUT
Settembre
30 – MILANO, Fabrique – SOLD OUT
Questa la scaletta proposta da Paolo Nutini al Pistoia Blues Festival.
Afterneath
Lose it
Scream
Acid Eyes
Stranded Words
Radio
Dream A Little Dream Of Me + Last Request (in versione acustica)
Coming Up Easy
Cherry Blossom
Petrified
Jenny don’t be hasty – New Shoes
Pencil
Candy
Everywhere
Echoes
Iron Sky
Shine A Light
Guarda che luna
Foto: 1-4 @realefoto
Foto:5-10 @amartinifoto