D’Art ci presenta il nuovo singolo TPMD

Giovanissimo ma determinato a perseguire un percorso artistico lontano dai cliché: lui è D'Art, e oggi ci presenta il nuovo singolo "TPMD"

“TPMD (Tuo padre mi detesta)” è il titolo del singolo di D’Art, al secolo Samuele Riefoli, giovane cantante romano, classe 2000, amante del rap. Un ragazzo più che deciso a perseguire un percorso distante dai clichè.

“TPMD (Tuo padre mi detesta)”, brano indie pop, parla di una relazione di coppia finita male. Delle colpe che il ragazzo di assume, caratterizzate da azioni sbagliate, per tale motivo detestato dal padre della ragazza e dalla ragazza stessa.

D’Art ci parla a cuore aperto del genere che ama, in questa intervista, di TPMD e non solo..

Ti ringraziamo per aver accolto l’invito di LiveMedia24, D’Art. Come stai? 

Sto bene, grazie! Felice del percorso intrapreso, dei consensi raggiunti con questo nuovo singolo.

Parlaci, appunto, di come ha preso vita “TPMD (Tuo padre mi detesta)”?

Questo pezzo nasce dalla collaborazione con il producer indie, Niagara, ed è stato scritto a quattro mani insieme a Pietro Bianchi. Canto di una coppia in cui subentra una spaccatura, ed il parere della famiglia è inevitabile. Un sentimento che cessa di esistere.

Una canzone che parla di errori, TPMD, di grandi sbagli. Quanto pensi sia importante perdonare? 

Ritengo sia più che fondamentale perdonare, provare a riavvicinarsi ad una persona, che si parli di amicizia o di amore. Sono molto giovane ma ho avuto già modo di vivere tali situazioni e ritengo che spesso ci si riduca all’errore, per semplici incomprensioni.

Intendi lanciare dei messaggi, specie ai tuoi coetanei, tramite la musica? 

Sicuramente! Le mie canzoni parlano d’amore, in particolar modo, di un sentimento in cui credo fortemente. Di certo, però, voglio poter parlare anche di altro senza scindere, per forza di cose, nei soliti argomenti legati a droga e a simili.

Hai avuto modo di collaborare con tuo padre, Raf, qualche tempo fa. Che esperienza è stata? 

Un’esperienza bellissima, quella vissuta con lui in occasione di “Samurai”, dopo averlo sentito comporre per anni, sin da bambino. Ho appreso tanto da lui, da quella che è la sua esperienza, dal semplice collaborare a stretto contatto, fianco a fianco. Non mi dispiacerebbe, tra l’altro, poter bissare tale esperienza.

Dove potremo ascoltarti, applaudirti, questa estate? 

Prenderò di certo parte ad alcuni festival, seguitemi sui miei canali social per restare aggiornati in merito. A breve inoltre presenterò anche un nuovo, orecchiabile, singolo.

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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