Diodato a Sanremo 2024 con “Ti muovi”

Diodato torna sul palco di Sanremo, reduce dalla vittoria del Festival di Sanremo 2020 con Fai Rumore. Nel 2021, aveva cantato “Fai Rumore” in un teatro Ariston svuotato dal pubblico, legato alle misure di sicurezza per contrastare l’epidemia da Covid-19.

Nel 2022 aveva portato sempre “Fai Rumore” nell’arena dell’EuroVision Song Contest  di Torino. Ricordiamo che l’edizione in cui avrebbe dovuto partecipare, fu annullata per il Covid.

 

Diodato, Ti Muovi: il significato: “Parla di emozione e movimento”

Il significato di Ti Muovi l’ha spiegato direttamente Diodato in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni:

 

“A volte pensiamo di aver superato delle cose ma non è così, e quando succede c’è il rischio che tornino a muoversi dentro di noi. È una canzone a cui tengo molto, ha una forte energia vitale. È una specie di viaggio: nei miei brani c’è sempre un racconto che sussurra all’orecchio di chi ascolta, voglio creare un contatto con chi è distante. E mi piace l’idea di essere uno dei pochi a portare una ballata, ricercando un tipo di melodia che si rifà all’unicità della canzone italiana e che amano anche all’estero”

Sono trascorsi dieci anni da quando Diodato varcò la soglia dell’Ariston per la prima volta nelle Nuove Proposte con la sua Babilonia nel 2014. L’edizione appena conclusa di Sanremo apre un nuovo capitolo per l’artista.

 

Cosa ci fai qui
Non vorrai mica deludermi
Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme
Per tenerci lontani
E già mi parli così
Ma a cosa serve ora insistere
Me lo ricordo bene
Il nostro tempo insieme

Diodato è sempre stato un fan della nostalgia e di quella forma di amore immanente che va oltre il tempo e lo spazio.

La delicatezza e al tempo stesso la potenza di altri brani del cantautore, si ritrovano anche in questo pezzo che si ferma a ricordare i bei tempi andati, quando si era solo insieme e felici. Con “Ti Muovi” ha portato sul palco una coreografica corale, inaspettata, delicata, nello stile di Diodato, che risulta un cantautore d’altri tempi ma estremamente contemporaneo.

 

Maria Celeste Bellotti per LiveMedia24