Ismaele: la vita è troppo breve per non essere felici ogni giorno

Ismaele, canta la vita. Meravigliosa, imprevedibile, unica. Lo fa a bordo della sua Supercar cercando di raggiungere il meritato successo.

Nutre la passione per la musica, grazie alla madre, una cantautrice cristiana. A sedici anni calca il primo palco nel coro della chiesa, nella quale oggi è il worship leader. Dopo la partecipazione ad una masterclass con il Maestro Vessicchio, decide di voler intraprendere il percorso da solista. Ismaele Tagliafico di Vittoria (SR), per tutti Ismaele, canta la vita. Meravigliosa, imprevedibile, unica. Lo fa inarrestabile a bordo della sua Supercar cercando di raggiungere il meritato successo.

Una musica “pura”, senza orpelli né sofisticazioni, dove ciò che conta è la propria voce.

«Attraverso la nostra voce esprimiamo noi stessi, chi siamo: possiamo trasmettere gioia, tristezza, amore. Tutto ciò che è dentro di te, il tuo spirito, la tua anima, esce fuori allo scoperto. Senza filtri. Nella mia musica traggo ispirazione da Michael Bublé, Frank Sinatra e da molti artisti cristiani come Grupo Barak e Pedro Gomez. Cerco di prendere molto da loro mantenendo sempre la mia impronta personale.»

L’identikit umano e artistico di chi crede fermamente nel rispetto degli altri e nell’amore per sé stessi e per il prossimo.

«Nella vita i valori sono fondamentali, valori positivi che oggi purtroppo tendono sempre più a scomparire. Per scelta, nei miei brani non tratto mai di sesso o di droga, né utilizzo espressioni di incitamento alla violenza e all’odio raziale o verso le forze dell’ordine.»

La vita è troppo breve per non essere felici ogni giorno.

«Per raggiungere la felicità è importante cercare qualcosa che vada oltre il terreno e il materiale e, in questa ricerca, può venirci in soccorso la preghiera. La preghiera mi solleva nei momenti di sconforto e sono convinto che potrà essere d’aiuto anche agli altri. Perché è solo grazie a Dio, se vivo ogni giorno, nonostante i momenti no, con serenità, pace e gioia.»

Felicità è saper ringraziare, anche per quelle storie che cominciano nel peggiore dei modi ma hanno in serbo il lieto fine. È il caso di Supercar, una canzone che ci insegna a superare le difficoltà apparentemente insormontabili e a realizzare i sogni impossibili.

«“Supercar” è un brano tratto da una storia vera, una vicenda personale che mi tocca molto da vicino. Racconta del mio migliore amico, che io definisco mio fratello, al quale è stato diagnosticato un tumore con una prospettiva di vita di quattro anni. Durante quell’odissea in ospedale, tra i pianti e il dolore, ricordo nitidamente le sue parole: “Se mai dovessi vivere e non morire, mi comprerò una supercar!”. Quella frase ci accompagnava ogni giorno. Gli sono stato vicino dall’inizio alla fine, seduto accanto a lui, a pregare insieme chiedendo a Dio un miracolo. E poi vivere per raccontarlo, come testimonianza della Sua grazia. Dopo l’intervento, dall’esame istologico i medici comprendono che, provvidenzialmente, si trattava di un tumore benigno che non avrebbe intaccato la qualità della vita. Usciti dall’ospedale, dritti a comprare la supercar.»

A bordo della sua Supercar Ismaele giunge alla ribalta di Sanremo Giovani 2022, un’esperienza breve ma intensa.

«Un’esperienza formativa, grazie alla quale è stato emozionante realizzare il videoclip del mio nuovo brano e avere la possibilità di sentirmi un po’ attore, un po’ professionista del settore per qualche giorno. Poi, raccontare una storia realmente vissuta è ancora più entusiasmante. E, anche se non è andata come speravo, “Supercar” – per me – ha vinto!»

Gino Morabito per LiveMedia24

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