Le “Lacrime cobalto” di Ruggero Ricci

"Lacrime di cobalto", è il nuovo singolo di Ruggero Ricci che ce ne parla in questa intervista.

Accogliamo nuovamente Ruggero Ricci, abile cantautore, alle prese con la sponsorizzazione di un nuovo singolo, “Lacrime cobalto”.

Un viaggio importante, quello affrontato da Ruggero Ricci, nella salute mentale, un tema delicato.

Vi lasciamo a questa nostra intervista a Ruggero Ricci, alle sue parole..

Ti ringraziamo per aver nuovamente accolto l’invito di LiveMedia24, Ruggero, come procede il tuo vissuto?

Sto vivendo un periodo di lavoro molto intenso, tra vocal coaching ed esperienze televisive. Nel mezzo trovo anche il tempo per scrivere brani e dare respiro alla mia essenza cantautorale.

Il tuo nuovo singolo, “Lacrime cobalto”, affronta un viaggio complesso, importante, dedicato alla salute mentale. Una ballad al pianoforte, annessa alla tua voce, rendono ancora più bellezza al testo. Un lavoro svolto sulla tua persona. Come hai sviluppato questa idea, Ruggero?

Ho fatto un lungo viaggio dentro me stesso. Ne faccio tanti, da un anno a questa parte. Nelle mie riflessioni mi interrogavo su cosa mi stesse succedendo e dopo aver toccato il baratro ho deciso di raccontare come ne sono risalito, attraverso questa canzone. Ho voluto affrontare il tema della salute mentale: un tema attuale ed ahimè troppo poco dibattuto.

Pensi di continuare a seguire un percorso musicale legato ad un determinato ‘stato’ a cui tieni in particolare?

Quando scrivo lo faccio per esorcizzare un demone interiore e sicuramente una presa di coraggio c’è stata. Per mesi non ho scritto nulla ma poi “mi sono mancato io”. I miei brani nascono in soli dieci minuti, quando scrivo devo essere fortemente ispirato. Se non lo sono, preferisco dedicarmi ad altro.

Cosa ti ha regalato l’anno appena trascorso, quali riscontri da parte del tuo pubblico?

L’anno appena trascorso mi ha regalato esperienze che difficilmente scorderò: entrare per la prima volta in radio FM nazionali, un tour andato benissimo e la mia presenza come art director e selezionatore in festival e programmi televisivi di rilievo. Non potevo chiedere di meglio! La cosa più bella, poi, è quando le tue canzoni girano l’Italia e le senti cantare da altre persone. Una sensazione unica!!

Talent scout, direttore artistico, giurato e tanto di più, ma cosa manca ancora oggi al tuo vissuto?

Il mio sogno più grande era quello di vivere grazie alla musica e, per fortuna, sono riuscito a realizzarlo. Ciò che succederà da qui in avanti sarà una bellissima sorpresa. Alcune volte bisogna anche accontentarsi e godere dei frutti di tanti anni di duro lavoro.

Hai aperto i live di Fiorella Mannoia, dei Nomadi, Marco Masini e non solo. Con quali altri artisti vorresti poter collaborare, un domani?

Sento di essere fortunato ad aver incentrato gran parte della mia esperienza sul palco. Mi ha reso più sicuro rispetto a ciò che faccio. Credo tanto nella gavetta e nel fatto che un cantante non debba mai sentirsi “arrivato”. Si viaggia sempre ma non si arriva mai… questo è il segreto per essere felici. Tra gli artisti di oggi sarei felice di collaborare con Tananai, Calcutta, Franco 126, Annalisa ma anche qualcuno non necessariamente nel mainstream come Isotta o Caffellatte (noti nel panorama Indie).

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

In questo periodo sento di essere un vero e proprio vulcano di creatività. Mi piacerebbe valutare qualche featuring interessante, magari con qualche cantante che fa rap o indie. Potrebbero sicuramente nascere dei validi progetti. Dedicherò, poi, la mia energia a questa estate, in previsione dei live!

Alessia Giallonardo per LiveMedia24

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