Valeriano Vaudo: ballerino ed insegnante per pura passione!
Valeriano Vaudo ha alle spalle una lunga carriera da ballerino e insegnante di danza. Preparato, spiritoso e pieno di tanta e pura passione, è oggi pronto a raccontarsi a noi di LiveMedia24. La sua è una valigia piena di sogni e ricordi da ripercorrere insieme. Da “Sarabanda” a “Ma il cielo è sempre più blu”, “I migliori anni”, “Stasera pago io”, “Notte mediterranea” e molti altri. Un viaggio, quello che abbiamo affrontato insieme, ricco di ricordi di gioventù e di puro amore per il proprio lavoro.
Photo di Joshua Guiles
Grazie per essere con noi, Valeriano. Ballerino sin da ragazzo, per pura passione. Ti andrebbe di raccontarci dei tuoi inizi?
Nel corso degli anni hai preso parte a molti show di successo. Che ricordi hai di quel periodo?
Ho dei ricordi bellissimi. Ho conosciuto tante persone e imparato tante cose. Rifarei tutto, moltiplicato per due. Ricordo che un giorno telefonai a mia madre chiedendole di registrare un programma a cui avrei preso parte. Rimase di stucco quando seppe che proprio suo figlio sarebbe apparso in quello show. Di lì a poco firmai il mio primo contratto con Mediaset. Non è mai stato facile, anche perché alle audizioni gli uomini scelti erano di gran lunga inferiori rispetto alle donne. Bisognava essere sempre in forma, telegenici, specie se l’unica certezza che avevi era dovuta solo a te stesso. Ho poi compreso che, benché inizialmente scegliessero sempre le stesse persone, ben presto avrei avuto anch’io la mia possibilità. Successivamente, difatti, arrivò la mia occasione e diventai io la scelta di sempre.
Il Mago di Oz (Photo di Mario Di Benedetto)
Dal palco alla sala da danza. Parlaci della scuola in cui insegni. Che rapporto hai con i tuoi allievi?
Lavorare per la televisione non ha arrestato la mia voglia di insegnare. A Gaeta, la mia città Natale, ho sempre avuto dei ragazzi a cui poter impartire lezioni e, nel tempo, gli allievi sono di volta in volta aumentati. Insegnare non è mai stato pura e semplice sete di guadagno, ho voluto semplicemente dare un futuro certo alla mia professione di ballerino. Ballare in televisione, seppure per me sia gratificante, mi rende al contempo consapevole del fatto che non possa durare per sempre. La ruota di cui vi parlavo prima, è tornata a girare. L’avvento dei reality, fiction e quanto altro ha fatto sì che il corpo di ballo nelle trasmissioni fosse sempre più ridotto o non richiesto. Questo significava meno possibilità di poter prendere un lavoro, visto il diminuire delle audizioni. Questa consapevolezza mi ha portato quindi ad aprire una piccola scuola di danza, il “Gaeta Dance Studio” di cui sono anche direttore. Per i miei allievi sono maestro, fratello ed amico. Mi piace poter ridere insieme a loro in sala e fare in modo che siano sempre a loro agio. Fondamentali sono anche l’impegno, il rispetto e la disciplina. Mi capita di incontrare vecchi allievi e sapere che hanno di me un buon ricordo mi riempie di orgoglio.
Il lockdown ha dato un brusco stop alle nostre vite. Come vivi questa situazione e quali cambiamenti ha apportato alla tua routine?
Questo lockdown ha messo davvero in ginocchio la nostra categoria. Fa male sapere che la cultura per molti sia da posizionare in ultimo piano. Faccio parte di quelle persone che non ha ricevuto alcun incentivo e che da mesi continua a pagare pur tenendo chiusa la scuola. Avrei potuto continuare il mio lavoro a distanza, ma sono dell’idea che tali professioni non possano apportare il giusto insegnamento senza poter toccare con mano quelli che sono gli eventuali errori da correggere. Rigore, rispetto reciproco, concentrazione e quanto altro non possono essere trasmessi tramite dirette video. Ho così pensato di allenarmi in strada, per quanto possibile, talvolta insieme ad alcuni allievi grandi.
Photo Goiorani
Guardiamo al futuro. Che progetto hai?
Non so cosa mi riserverà il futuro. So soltanto che, se in Italia la situazione non dovesse permettermi una giusta ripresa per ciò che concerne la mia professione, dovrò pensare di chiudere la scuola. Potrei eventualmente trasferirmi all’estero, lì dove le norme attuali legate all’emergenza Covid-19 non hanno fermato attività come la mia. Sarebbe comunque difficile reinventarsi, ora come ora, dopo i quaranta. Ad ogni modo, quello che so per certo, è che prima di organizzare la mia vita altrove, voglio tentare un ultimo colpo di coda.
Ringraziamo Valeriano Vaudo per essere stato con noi.
https://www.facebook.com/valeriano.vaudo