Continuano gli approfondimenti su esperienze e testimonianze degli effetti del Coronavirus in tutto il paese ed in particolare nei centri sportivi, che rientrano nelle categorie più sofferenti in questo momento storico, e a parlarcene sono due tecnici del settore Raffaele Di Manna e Antonino D’Auria della palestra “Light” a Napoli, struttura inaugurata da qualche anno fa, che ci spiegano come stanno affrontando questa seconda chiusura imposta dall’ultimo DPCM del 24 ottobre scorso.
I titolari della palestra “Light” di Napoli.
A marzo il primo lockdown, che ha colto tutti di sorpresa, ha ordinato la chiusura totale della struttura, come avete reagito?
“La prima volta che c’è stata la chiusura siamo rimasti tutti un pò sorpresi,” – dichiara Raffaele Di Manna” – ma vedendo la situazione aggravarsi è stata l’unica soluzione possibile visto che non è stata l’unica categoria a doverne risentire. Di certo si potrà discutere sulla velocità con cui sono arrivati i “Ristori”, ma appunto non ne ha risentito solo questo settore; il Ministro dello Sport, Spadafora, si è dato da fare per i bonus a favore per le figure sportive che finora erano state dimenticate. Dopo l’apertura si è dovuta mettere la struttura a norma secondo le linee guida, sanificando macchinari e attrezzi e fornendo dispositivi sanitari oltre la segnaletica a terra per il distanziamento”.
Ritenete che sia stata un’ingiustizia? nonostante abbiate rispettato norme e protocolli di sicurezza?
“Credo sia stata un’ingiustizia non effettuare i controlli, di non punire chi doveva essere punito. E’ un pò il tema di tutta Italia, bar e ristoranti che hanno seguito le procedure e altri no; ci sono palestre che hanno continuato a svolgere le loro attività nascondendosi dietro una procedura, dietro un codice Ateco ecc.. e quindi noi ci siamo imposti di lavorare su piattaforme online e di seguire il filo conduttore del DPCM, ovvero il distanziamento sociale, organizzando corsi di gruppo esclusivamente online. Mi auguro però che sia una soluzione momentanea”.
Sperate di ripartire per gennaio con corsi in presenza?
Il DPCM dovrebbe scadere il 15 gennaio prossimo, quindi dovranno esserci le riaperture. E’ importante ritornare nelle strutture perché vivono momenti difficili, ed’è importante anche per le persone, perché l’attività fisica il più delle volte viene trascurata e dimenticata. In un periodo storico come questo dove la salute è al centro di tutto, non si incentiva l’attività motoria. Un modo per contrastare le malattie e abbassare la spesa sanitaria è l’attività fisica.
Antonino tu invece come stai cercando di andare avanti?
Io sono osteopata e come libero professionista posso esercitare; ovviamente con tutti gli accorgimenti richiesti, mentre per l’aspetto ginnico continuiamo a seguire gli allenamenti online con i clienti
Ritieni che l’allenamento su piattaforma online possa essere di aiuto alle persone? Anche come sostegno morale?
“Anche io mi sto allenando a casa” – continua Antonino D’Auria – “sicuramente è molto limitativo rispetto alla palestra, non solo per la mancanza di attrezzatura sportiva ma anche per l’assenza della supervisione dal “vivo” di un tecnico specializzato che in molti casi è fondamentale, però è un buon sostituto alla sedentarietà ed ai problemi che porta quest’ultima, quindi è un’alternativa valida. Auspichiamo di riaprire per fine gennaio, siamo fiduciosi in una ripresa.
Profilo Facebook palestra “Light” di Napoli.