Anch’io, come molti altri, durante il lockdown mi sono sentita sola, avevo voglia (o forse bisogno) di dedicare il mio tempo (che improvvisamente è diventato tantissimo) a qualcuno. Il mio adorato Black (un meticcio nero dal cuore d’oro) se n’era andato oramai da sei anni e il dolore della perdita piano piano negli anni, si era un pochino attenuato così ho cominciato a valutare l’idea di salvare un cane dal canile, o magari scegliere uno in stallo (ossia in attesa di famiglia, che se fosse arrivata a breve sarebbe finito canile).
Su internet avevo trovato un piccolo setter di 3 mesi in stallo da una ragazza, in cerca di famiglia, e l’annuncio era localizzato nella mia città. In realtà non era proprio così: il cucciolo era un po’ più cresciuto (ma per me non era un problema, tutti i miei cani erano stati adottati da adulti), e si trovava nel basso Lazio, tra Roma e Napoli, (non mi hanno mai detto esattamente dove si trovasse il cane), ne tantomeno di che associazione facessero parte.
La ragazza che lo aveva in stallo mi ha mandato delle foto ma mi scrisse che c’erano altre persone interessate e non sapeva quando avrei potuto andarlo a prendere, così ho capito, mio malgrado, che sarebbe stato difficile portarlo a casa. Così ho deciso di cercare altrove.
È così arrivato il grande dilemma: salvo un cane da un canile, o lo acquisto da un allevamento?
Prima o poi tutti coloro che hanno deciso di allargare la famiglia con un peloso si sono posti questa domanda. Dopo una lunga disamina sono arrivata ad una conclusione. Se si desidera davvero un cane le possibilità sono esclusivamente due: rivolgersi ad un allevamento serio oppure a canili o associazioni riconosciute. Esistono altre possibilità: negozi di animali e i cosiddetti “cagnari” ossia coloro che fanno accoppiare i propri cani o con cani di amici e parenti (spesso per arrotondare le entrate).
Queste alternative a mio parere, sono da escludere a priori.
In un’associazione seria o canile sono sempre presenti oltre ai volontari anche i veterinari e spesso riescono a capire anche problematiche che suo malgrado ha il peloso (di natura medica o comportamentale). Dovute magari a maltrattamenti e stress. Un veterinario può aiutare il futuro proprietario indicandogli a chi rivolgersi (esempio un veterinario comportamentista) o comunque cosa fare per risolvere il problema (magari semplicemente contattando un addestratore). In ogni città di media grandezza c’è sempre un canile comunale dove sono sempre presenti dei veterinari e volontari competenti.
In un allevamento serio si vedono i genitori del cane e talvolta anche i nonni. Un buon allevatore effettua test sulla salute dei propri cani e lo “garantisce” fornendo consigli e assistenza (anche sanitaria). Valuterà anche la famiglia ponendogli domande sul loro stile di vita e li indicherà cosa fare per accogliere al meglio il futuro cucciolo.
Quindi se decidi di adottare un cane: scegli il meglio per lui e per te.
Ricordiamoci sempre che è illegare pagare un cane se non ha il pedigree. Il pedigree è il certificato di quel cucciolo. Lì c’è tutta la sua storia genetica. Tutti gli sforzi che un buon professionista fa, per creare una buona linea genetica. È anche la garanzia della salute del vostro cane. Questa è la cosa che deve premere maggiormente: la salute del vostro amico a quattro zampe.
Questo non vuol dire che un cane col pedigree è sano al 100%. Possono subentrare anche altri problemi non dipendenti dalla natura genetica. Però grazie a questo strumento abbiamo la possibilità di controllare tutti i suoi avi, e verificare la salute genetica di quest’ultimi. Questo documento è importantissimo soprattutto per chi ha come obiettivo lo sport o il lavoro.
Diffidate da chi dice “è un titolo nobiliare, io non lo chiedo e risparmio”. A quel punto adotta un cane dal canile e regalagli la miglior vita possibile.
Quindi salvo un cane dal canile o lo acquisto da un allevamento? Qualsiasi scelta fatta con consapevolezza e ben meditata sarà sempre un ottima scelta.
Elisa Sofritti per LiveMedia24