Tecnologia senza precedenti per gli scafi che voleranno sull’acqua: scopriamo assieme le caratteristiche principali di Luna Rossa – Prada Pirelli, la challegers italiana che parteciperà alla Prada Cup a partire dal 15 gennaio.
Nemmeno il colore è quello a cui eravamo abituati; abbandonata la livrea argento-rossa Luna Rossa – Prada Pirelli si tinge di nero, quello della fibra di carbonio; e lo fa per guadagnare peso, perché ai livelli estremi dell’America’s Cup, anche il peso della vernice può fare la differenza.
In Nuova Zelanda Luna Rossa volerà sull’acqua appoggiata solamente ad uno dei due foil (una delle due appendici laterali) e alle alette del timone a velocità che potranno anche sfiorare i 100 km/hr. Una velocità pazzesca se si considera che stiamo parlando di scafi AC75, ovvero lunghi 75 piedi (poco meno di 23 metri) del peso di 6,5 tonnellate.
Il decollo è sicuramente la fase più delicata, i due foil quando solo al massimo del loro lift (l’angolo di apertura) offrono poco contrasto allo scarroccio; in poche parole, per chi mastica poca vela, questi bestioni da 23 metri tendono a traslare lateralmente mentre si sollevano dall’acqua. Questo aspetto è sicuramente rilevante durante le concitate fasi del match-race, ovvero quando le due barche gareggiano appaiate. Ecco che ridurre il più possibile questa tendenza potrebbe rilevarsi l’arma vincente. Per questo, gli ingegneri di Luna Rossa hanno preferito una superficie bagnata più ampia rispetto ai defenders di Emirates Team New Zealand.
Lo scafo di Luna Rossa impegnato nella Prada “Christmas Race” – (Credits: © COR 36 | Studio Borlenghi)
I due foil sono un vero e proprio concentrato di tecnologia; del peso di 500 kg cadauno, hanno il compito di sostenere in gara tutto il peso delle 27 tonnellate della barca in assetto corsa. Il braccio di sollevamento è stato fornito identico a tutte le imbarcazioni, quello che invece è stato di libera progettazione è la parte terminale, e su questa gli ingegneri idro-dinamici hanno perso sicuramente più di qualche notte di sonno. In Nuova Zelanda se ne sono potute portate solo 6 coppie.
Dettaglio sul foil di Luna Rossa Prada – Pirelli (Credits: © COR 36 | Studio Borlenghi)
Un’altra delle innovazioni più importanti negli scafi AC75 è data dalla presenza della “soft wing”; ovvero il sistema costituito da due rande morbide che issate parallelamente permettono di replicare la funzionalità dell’ala rigida già adottata sui catamarani. Luna Rossa è l’unica imbarcazione ad aver adottato la soluzione di tenere il boma della randa all’interno. Questo asset permette guadagnare superficie e allo stesso tempo di abbassare i pesi.
Di contro si impone la necessità di avere due gruppi di manovra perché il timoniere non si potrà spostare durante la virata; ecco spiegato il perché Luna Rossa – Prada Pirelli ha dovuto ingaggiare due timonieri, nella fattispecie, James Spithill e Francesco Bruni.
L’australiano James Spithill, uno dei due timonieri di Luna Rossa (Credits: © COR 36 | Studio Borlenghi)
A prua del palo il vuoto più totale, non un solo “tientibene” nessuna attrezzatura; solo lucido carbonio. Del resto, sarebbe impossibile pensare di resistere li, quando la barca vola a 60 nodi. Luna Rossa ha richiesto oltre 78000 ore di lavoro per poter essere varata. Alla sua progettazione un team di 37 designer, 120 invece i membri del team; 20000 km di fili in carbonio per tessere le rande, 7000 mq di fibra di carbonio impiegati nella costruzione dello scafo.
Numeri da record, così come da record è sicuramente l’investimento economico; la cifra esatta rimane però top-secret, ma pare non si scosti poi molto dai 100 milioni di euro.
Il sito ufficiale di Luna Rossa – Prada Pirelli
Roberto Tommasini per LiveMedia24