Succede di tutto nel GP dell’Azerbaijan di F1: Sergio Perez va a vincere un gran premio ricco di colpi di scena e di incidenti, tra cui quello di Verstappen a seguito di una foratura.
Sergio Perez vince un Gran Premio pazzo dell’Azerbaijan. Una gara da perfetto secondo pilota, quella del messicano, a guardare le spalle di Verstappen e davanti al campione del monto Hamilton, fino a due giri dalla fine.
Secondo posto per l’Aston Martin che ritrova la sua dimensione grazie ad una prestazione superlativa di Sebastian Vettel. Terza la conferma delle prestazioni della Scuderia AlphaTauri, con Pierre Gasly. Due i momenti cardini di una gara che si avviava noiosamente verso la conclusione con Verstappen vincitore ed Hamilton terzo. Entrambi i momenti cruciali per problemi gomme. Prima Stroll, poi il leader Verstappen, hanno subito una foratura alla posteriore sinistra in pieno rettilineo a più di 300km/h.
Alla prima drammatica foratura che mandava nel muro Stroll, si ripartiva con safety car, i primi tre conservavano le posizioni. Al secondo botto contro il muro, quello di Verstappen, Masi decideva di stoppare la gara con bandiera rossa per dare vita ad un micro-Gp di due giri.
La direzione gara decideva per la partenza da fermo. Nonostante fosse posizionato nella seconda piazzola quella sporca, Hamilton partiva benissimo, superava un incerto Perez per poi buttare tutto alle ortiche con una frenata lunga alla prima curva. In campione del mondo in carica commetteva un errore madornale, che potrebbe pagare caro per la corsa al mondiale.
Con il ritiro di Verstappen, Hamilton si trovava di nuovo in testa al mondiale con un considerevole vantaggio. Invece, alla fine del Gp si è ritrovato nelle ultime posizioni nelle stesse condizioni di classifica dopo Montecarlo, secondo nel mondiale con quattro punti di svantaggio.
Per Perez si tratta della seconda vittoria in carriera, un bottino niente male per un pilota designato a diventare di fatto una seconda guida scomoda. La RedBull con questa vittoria allunga nel mondiale costruttori, dimostrando che la scelta di Perez come compagno di Verstappen era la più azzeccata nonostante le difficoltà di adattamento alla monoposto del messicano.
Discorso molto simile a quello valido per Perez anche nel caso di Sebastian Vettel. Le difficoltà di adattamento iniziali alla monoposto non hanno frenato la crescita del tedesco quattro volte campione del mondo. Alla fine quando il team ha dato il meglio ha trovato nel talento di Vettel la possibilità di conquistare il podio che si aspettava fin dall’inizio stagione. La scelta strategica di andare lungo con le gomme, come fatto per Montecarlo, ha pagato anche sul differente tracciato di Bakù. Il resto lo ha fatto l’esperienza nella gestione gomme di Vettel.
Terzo gradino del podio per l’AlphaTauri che finalmente riesce a mettere insieme un week end perfetto. Competitivi in qualifica, ottimi con il passo gara, perfetti nella scelta delle strategie. Pierre Gasly ha solo completato un capolavoro resistendo nel finale ad un attacco violento di un cliente scomodo come Charles Leclerc. A completare il buon week end per il team di Faenza il settimo posto di Yuki Tsunoda, debuttante a Baku.
La monoposto di Verstappen danneggiata dopo l’impatto contro il muro. (Photo Xavi Bonilla LivePhotoSport/DPPI)
Per un sabato eccezionale per Leclerc, una domenica opaca per il pilota monegasco. La sua difesa della pole position è durata sei giri. Prima Hamilton poi Verstappen ed infine Perez lo hanno superato in velocità complice un precoce consumo di gomme.
Le strategie non eccellenti, gli facevano perdere la posizione su Gasly ed una ripartenza sottotono alla prima safety car gli facevano perdere un’altra posizione. Nel finale Leclerc conquista un magro quarto posto davanti a Norris che consente alla Ferrari di scavalcare al terzo posto nei costruttori la McLaren. Peggio è andata a Sainz alle prese con un errore pesante alla ripartenza con gomme fredde con un lungo che lo metteva nelle posizioni di retrovia. La rincorsa dello spagnolo lo portava comunque in ottava posizione conquistando altri punti importanti.
Non un bel week end per la McLaren. Quando il talento di Norris non brilla, il team fa fatica. Nel finale di gara il giovane talento britannico prova a rimettere in piedi la sua gara attaccando Leclerc alle prese con il duello con Gasly ma non riesce. Non male invece Ricciardo che partendo dalle retrovie prende la zona punti con una buona nona posizione.
Consistente invece il week end di Fernando Alonso. Un segnale importante di ripresa. Un sesto posto consistente per i punti e per la crescita del due volte campione del mondo che continua a prendere le misure alla sua monoposto. Infine la certezza di Kimi Raikkonen che in mezzo a mille difficoltà porta l’Alfa Romeo a conquistare per la seconda volta la zona punti con il decimo posto.
Alessio Mazzocco per LiveMedia24