LA TRUFFA DEGLI INFLUENCER

Le truffe online sono ormai una costante, ma quando colpiscono il mondo degli influencer e dei brand di lusso, l’inganno si fa ancora più raffinato.

Truffa tramite richiesta di pagamento
Truffa tramite richiesta di pagamento

Le truffe online sono ormai una costante, ma quando colpiscono il mondo degli influencer e dei brand di lusso, l’inganno si fa ancora più raffinato. Voglio condividere la mia esperienza personale con una frode ben orchestrata che ha cercato di spillarmi denaro, sfruttando il nome del noto brand francese MAJE. La cosa sorprendente? Non è successo solo a me. Anche una giornalista de Il Giornale è stata vittima dello stesso schema truffaldino. Vediamo cos’è successo e come evitare di cascarci.

Il primo contatto: un’offerta troppo bella per essere vera

Il 29 agosto 2024 ho ricevuto una mail che sembrava provenire direttamente dal team di MAJE, brand di moda che tutti conosciamo. L’offerta era allettante: pacchetti mensili gratuiti di capi di lusso, sconti esclusivi e un pagamento di mille euro per post su Instagram. Mi promettevano anche l’invio di otto capi gratuiti al mese, con la possibilità di negoziare compensi in base alla popolarità dei miei contenuti. Tutto sembrava perfetto. Ma, come si suol dire, se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è.

Quando il sospetto diventa certezza

All’inizio tutto sembrava legittimo: i nomi dei contatti erano reali, i profili LinkedIn sembravano autentici e i messaggi erano ben scritti. Mi è stato chiesto di scegliere i capi e di fornire le mie preferenze per il pagamento. Ero entusiasta, ma il dubbio ha cominciato a insinuarsi quando, dopo aver scelto gli articoli, mi hanno chiesto di pagare 65 dollari per la spedizione. Il pagamento doveva essere fatto tramite PayPal a un certo “Peter Norberg” con la modalità “Famiglia e amici”. È qui che ho capito che c’era qualcosa che non andava. Perché mai un brand di lusso come MAJE dovrebbe chiedermi di anticipare i costi di spedizione, e per di più a un conto personale?

Il caso della giornalista de Il Giornale

Dopo aver capito di essere stata presa di mira da una truffa, ho iniziato a fare ricerche. E non sono stata la sola a cadere nel mirino di questo schema. Anche una giornalista de Il Giornale ha raccontato una vicenda simile: ha ricevuto una proposta allettante per promuovere prodotti online, ma le è stato chiesto di pagare per la spedizione, proprio come è successo a me. Questa coincidenza non fa che confermare che si tratta di una truffa ben orchestrata, studiata per sfruttare l’ambizione e la voglia di emergere nel mondo degli influencer. Puoi leggere il suo racconto completo qui: Ti pago per fare dei post: ecco come funziona la truffa in cui viene chiesto denaro per spedizioni.

Come difendersi da queste truffe

Ecco alcune regole fondamentali che ho imparato dalla mia esperienza per evitare di cadere in simili trappole:

  1. Non pagare mai in anticipo: Nessun brand serio chiederà mai soldi per la spedizione o altri costi. Se vi viene chiesto, è un segnale chiaro di truffa.
  2. Verificare sempre i contatti: Anche se le email sembrano professionali, cercate sempre di contattare direttamente l’azienda tramite i loro canali ufficiali per confermare la legittimità dell’offerta.
  3. Fare ricerche online: Cercate recensioni e opinioni di altri influencer o professionisti che hanno collaborato con quel brand. Spesso, la rete è piena di segnalazioni di frodi simili.
  4. Diffidare delle offerte troppo allettanti: Se l’offerta sembra troppo bella per essere vera, molto probabilmente c’è una fregatura dietro.

Questa truffa sfrutta l’immagine e il prestigio di un brand famoso come MAJE per dare credibilità all’inganno, ma con un po’ di attenzione e scetticismo è possibile smascherarla. Proteggersi è possibile, basta rimanere vigili e non lasciarsi accecare da offerte che sembrano troppo vantaggiose.

Elisa Sofritti per LiveMedia24

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